Inserita in Nera il 10/08/2016
da REDAZIONE REGIONALE
SAN VITO LO CAPO, 4000 RICCI SEQUESTRATI E RIMESSI IN MARE
Circa quattromila ricci di mare (Parancetrotus lividus) pescati abusivamente sono stati sequestrati dalla Polizia Municipale di San Vito, e riportati in mare dal personale della Delegazione di spiaggia della locale Guardia Costiera. L´operazione dei Vigili rientra nell´attività di controllo del territorio, finalizzata alla salvaguardia dell´ambiente: "La nostra è un´azione a 360 gradi – dice il comandante Giuseppe Messina – contro inquinamento, abusivismo, bracconaggio". Tre pescatori di frodo (non sanvitesi) sono stati denunciati all´autorità giudiziaria e l´attrezzatura da pesca è stata posta sotto sequestro. I militari della Guardia costiera guidati da Salvatore Morello hanno provveduto in tarda serata a rimettere a mare i ricci, che sono stati distribuiti su una vasta zona di fondale per assicurare loro la sopravvivenza. I ricci erano stati pescati e posti in ceste di plastica trasportati su due auto; il sequestro è stato effettuato dagli agenti della Polizia Municipale sulla strada sterrata nei pressi di Cala Mancina, una zona di mare molto ricca di ricci, destinati ai mercati trapanesi e palermitani dove vengono impiegati quale condimento per la pasta o come gustoso antipasto, raggiungendo prezzi altissimi. La legge consente ai subacquei la raccolta di un massimo di 50 ricci a persona, e ogni abuso in questo senso viene considerata pesca di frodo: "Purtroppo il nostro mare spesso viene razziato da pescatori di frodo che provengono da altre città – dice l´assessore alla Pesca, Giacomo Pappalardo – I controlli sono continui ma tra costa e secche la zona di mare dove questi operano è molto ampia, e non è facile coglierli in flagranza". Perché scattino il sequestro e la denuncia è necessario trovare i pescatori in possesso dei ricci pescati, ma spesso all´arrivo degli agenti, da terra o a mare, se ne disfano gettando fuori dalla barca il pescato; molti di questi pescatori di frodo risultano nullatenenti, e le pesanti sanzioni amministrative elevate (fino a 4 mila euro) non vengono quasi mai pagate. "Ringrazio la Polizia Municipale per questo ennesimo intervento che ha evitato un enorme danno all´ecosistema – dice il sindaco Matteo Rizzo – Io spero che anche grazie alla collaborazione di chi assiste a questi atti illegali e avverte le forze dell´ordine si possa arginare il fenomeno della pesca di frodo che sta impoverendo il nostro meraviglioso mare". Nella catena alimentare i ricci occupano un posto importantissimo, costituendo cibo per i grossi pesci pregiati quali le Orate ed i Saraghi: senza loro l´intero sistema rischia di saltare, con pesanti ripercussioni sulla pesca professionale.
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