Inserita in Cultura il 01/08/2016
da REDAZIONE REGIONALE
DIONISIACHE SEGESTA - MONTESANO E FEDRA REGALANO IL PIENONE AL CALATAFIMI SEGESTA FESTIVAL DIONISIACHE 2016 E DOMANI IL MILES GLORIOSUS CON EDOARDO SIRAVO.
È stato un fine settimana da ricordare quello registrato al Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2016, ormai entrato nel vivo delle Rappresentazioni.
Sabato protagonista d’eccezione è stato un grande dello spettacolo italiano, Enrico Montesano, che ha strappato risate a non finire raccontando 20 anni di storia italiana alternata alla sua vita professionale di artista poliedrico. L’attore è stato accompagnato sul palco dalle musiche del maestro Riccardo Russo. Una perfomance di oltre un’ora, che ha fatto ridere fino alle lacrime gli spettatori.
Domenica poi la “ FEDRA” di Seneca, del regista napoletano, Carlo Cerciello, ha fatto registrare quasi mille presenze, regalando agli spettatori arrivati per l’occasione da tutta la Sicilia e anche dal resto della Penisola, uno spettacolo davvero straordinario. La Rappresentazione, prodotta dall’I.N.D.A. Siracusa, ha lasciato tutti soddisfati. Bravissimi gli attori in scena:Imma Villa, Fausto Russo Alesi, Bruna Rossi, Fausto Russo Alesi, Sergio Mancinelli. E ancora: Polic Greco, Simonetta Cartia, Federica Cavallaro, Maddalena Serratore, Nadia Spicuglia, Claudia Zappia. Magnifico il Coro dell’Accademia D’arte Del Dramma Antico, Sezione Scuola Di Teatro “Giusto Monaco”.
Dopo il riposo di stasera il Festival Dionisiache 2016 torna Martedì sera con la Commedia di Plauto “MILES GLORIOSUS” sempre al Teatro Antico di Segesta con inizio alle 19,15. Si tratta della Commedia Plautina più lunga (1437 versi), la più ricca di dialoghi e con più personaggi. In scena Edoardo Siravo, nei panni del fanfarone Pirgopolinice e Marco Simeoli, ovvero Palestrione, astuto servitore di Pleusicle e vero protagonista della scena, i cui piani gli fanno meritare più volte il titolo di “architetto”. Regista dello spettacolo è Alvaro Piccardi.
Note: Il giovane Pleusicle ama la bella Filocomasia. Durante un’assenza del giovane, la ragazza viene rapita dal “miles” Pirgopolinice, un soldato smargiasso e fanfarone, a cui il parassita Artotrogo fa credere di essere irresistibile con le donne. Palestrione, servo di Pleusicle, parte per avvertire il padrone di ciò che è accaduto, ma viene rapito dai pirati e finisce per essere donato proprio al miles. Pleusicle, avvertito di nascosto da Palestrione, si fa ospitare da Periplectomeno, un amico del padre, in una casa contigua a quella del miles. Palestrione pratica una breccia nel muro di confine tra le due case, consentendo agli amanti di incontrarsi. Ma Sceledro, servo del miles, li scorge mentre si baciano e costringe Palestrione a escogitare una serie di inganni per salvare i due amanti, fingendo che esista una gemella di Filocomasia. Poi Palestrione organizza una feroce beffa ai danni di Pirgopolinice: gli fa credere che la moglie di Periplectomeno sia pazzamente innamorata di lui; il miles, così, licenzia in un sol colpo Filocomasia e Palestrione, dando loro la libertà, ma, entrato nella casa di Periplectomeno per un appuntamento galante, trova un marito furibondo e i servi pronti a fustigarlo ignominiosamente come adultero.
Commedia dalla comicità sfrenata, il Miles gloriosus è considerata l’antecedente di tutti i Capitan Spaventa e Fracassa che animeranno la Commedia dell’Arte e il teatro del Rinascimento.
Gli altri appuntamenti in Cartellone Teatro Antico – 3 agosto, ore 19.15
ASPETTANDO ANTIGONE di Claudio Zappalà Testo vincitore della prima edizione del premio Cendic-Segesta 2015
Regia:MAURO AVOGADRO Con: Dario Battaglia, Vladimir Randazzo, Nicasio Catanese, Ivan Graziano Elementi scenografici Aurora Buzzetti e Francesca Innocenzi Costumi Ivan Bicego Varengo Produzione Centro Teatrale Meridionale
Note: Il vincitore del Premio Cendic Segesta 2015, Aspettando Antigone, di Claudio Zappalà, è un testo originale: l’autore è stato capace di scrivere una storia reinventando il mito e introducendolo all’interno di un immaginario contemporaneo. Il linguaggio è asciutto, ironico. Le quattro guardie protagoniste sono ricche di un’umanità molto poco ‘eroica’e per questo è semplice e immediata la nostra empatia con loro:ci somigliano nelle pigrizie, nelle vigliaccherie e nelle paure, nel desiderio di una semplice vita tranquilla. I personaggi delle guardie ricordano Beckett: Beckett è chiaramente nel titolo e tutta l’opera lo tiene ben presente. Tutto in essa è estremo, ferocemente contrastato. Il posto è un posto fuori da tutto, svuotato (vi campeggiano solo un piccolo colle e un albero), pieno di luce e di caldo e poi di silenzio. Questi quattro uomini, che nella tragedia di Sofocle non meritavano di esser visti, a loro modo e per quel che possono, con coraggio quasi eroico, vorrebbero capire in che gioco sono finiti, che decisione è giusto prendere. La vita è una roba difficile da decifrare. Poetici e commoventi, ci dimostrano come i grandi testi di teatro di ogni epoca offrano materia preziosa e possibilità sempre nuove e fertili per essere riscritti, riletti e parlare ancora di noi.
Spettacolo creato in esclusiva per
Teatro Antico – 4 agosto, ore 19.30
TERESA MANNINO ODISSEA, UN RACCONTO MEDITERRANEO LE SIRENE - SCILLA E CARIDDI dall’Odissea di Omero, canto XII Progetto e regia: SERGIO MAIFREDI Produzione: Teatro Pubblico Pugliese
Note: Odissea – Un racconto mediterraneoè uno spettacolo che restituisce le vicende e i personaggi del poema omerico alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne e ossa, con l’intento di recuperare al presente l’antica performance degli aedi. L’Odissea è la prima fiction a episodi: i racconti singoli, le singole vicende possono esistere assoluti, sciolti e autonomima dispiegano pienamente il loro significato nel ‘montaggio’ d’insieme nell’organicità d’insieme. È un percorso da costruire canto dopo canto, scegliendo come guide e compagni di viaggi cantori del teatro contemporaneo e artisti che sappiano comunicare in modo diretto, guardando negli occhi il proprio pubblico, senza bisogno di proteggersi dietro gli schermi e le sicurezze di belle luci o di una bella musica di sottofondo ma affrontando invece la parola a mani nude.
Teatro Antico – 5 agosto, ore 5.00 ALBA
FAUST Testo di J. W. Goethe
Regia e con:GRAZIANO PIAZZA Traduzione:Franco Fortini Montaggio: Jean-Luc Nancy Direttore organizzativo:Rossella Compatangelo Produzione:Il Carro dell’Orsa
Note: Nato dalla meravigliosa esperienza del progetto sviluppato anni fa nel prestigioso Teatro Metastasio di Prato,questo Faust per un solo attore intende avvicinarsi alla più intima essenza del testo di Goethe: si tratta di un monologo interiore, di un dialogo di Faust con se stesso. Una sola voce, ma doppia: Goethe fa parlare il suo mefistofelico Faust. Dalle labbra di Faust scaturirà la parola di Mefistofele, come ombra della sua stessa voce. Le voci si mescolano, si annullano vicendevolmente, si scontrano, realizzando quasi «un matrimonio del cielo e dell´inferno». Materia e spirito, incontro tra luce e buio, alba e tramonto.
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