Inserita in Sport il 16/07/2016
da Giusy Modica
ATTIVITÀ FISICA UOMO - DONNA
Guardando ai numeri che descrivono come e quanto sia diffusa l’abitudine all’attività fisica tra uomini e donne, questa pare essere più un’esclusiva maschile. Mancanza di tempo, scarsa motivazione, ambienti di lavoro sempre più sedentari, falsi miti su rischi in gravidanza o menopausa, difficoltà economiche: sono tutti motivi che non aiutano le donne ad adottare uno stile di vita attivo. Dati e statistiche sottolineano come la sedentarietà sia, dunque, anche un problema di genere, ed inoltre i numeri sono uniformi e coerenti quasi in tutte le fasce d’età. L’analisi di genere conferma, come già evidenziato in precedenti indagini Istat, la maggiore propensione alla pratica sportiva degli uomini. Il 37,8% di essi, infatti, pratica uno o più sport con continuità o saltuariamente a fronte del 22,7% delle donne, con una differenza di oltre 15 punti percentuali. Il maggior interesse degli uomini verso la pratica sportiva caratterizza tutte le classi di età tranne quella da 3 a 5 anni, in cui le bambine praticano sport più dei bambini (21,6% contro il 15,2%). A partire dai 6 anni, invece, la situazione si inverte e lo svantaggio femminile cresce all’aumentare dell’età. Talvolta, con l’avanzare dell’età, ad ostacolare uno stile di vita “rosa” più attivo ci si mettono anche professionisti e operatori sanitari. Per esempio, durante la gravidanza. Non è raro infatti che siano gli stessi medici a considerarla ancora oggi un periodo di “indulgenza”, durante il quale è vietato parlare di esercizio fisico o restrizioni alimentari e in cui è ritenuto fisiologico un aumento di peso di oltre 7 chili. Quando invece è vero il contrario: il sovrappeso può alterare lo sviluppo fetale e portare a complicanze perinatali e postnatali, così come un regolare e controllato esercizio fisico reca benefici sia alla mamma che al figlio. Questa tendenza all’inattività sottopone le donne al serio pericolo di sviluppare sindrome metabolica , spesso correlata all’obesità. Sotto la definizione di sindrome metabolica rientra un vario gruppo di fattori di rischio tra cui il colesterolo, la pressione alta ed il sovrappeso. Sostenere e promuovere lo sport per tutti, come elemento di buona condotta, nei moderni contesti urbani potrebbe tradursi in un fattore con visione olistica della propria esistenza, necessario per la produzione di benessere e la riappropriazione di una sana corporeità.
Palermo 16 Luglio 2016 Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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