Inserita in Cultura il 14/07/2016
da REDAZIONE REGIONALE
SEGESTA DIONISIACHE - MUSICA, TRAGEDIA, SPETTACOLO E POI UN TUFFO NELLA CALATAFIMI DEL‘900
Dopo lo splendido concerto di ieri sera con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, protagonista della serata assieme al trombettista sardo Paolo Fresu e al pianoforte, Roberto Cipelli; il Teatro Antico di Segesta continua ad offrirsi a quanti hanno il desiderio di vivere una esperienza sensoriale fuori dal comune.
In programma per domani 15 Luglio alle 19,30 ancora al Teatro Antico Il CONCERTO - Duo di chitarre con Paolo Alongi e Angelo Bartolotta Solisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini”
Sabato 16 luglio debutta al Teatro Antico di Segesta invece la prima Tragedia nel Cartellone di questa edizione del “Calatafimi Segesta Festival – Dionisiache 2016”. Iniziano gli allievi dell’INDA di Siracusa che insieme al regista toscano di fama internazionale, Paolo Magelli, hanno preparato “Elettra” di Euripide, lavorando su una traduzione del testo classico di Magelli. L’inizio della rappresentazione è prevista per le 19,30.
Domenica 17 luglio ancora alle 19,30 di scena invece “IL CIRCO MAGICO” lo spettacolo proposto dalla Società catanese amici della musica. Si tratta dell’ultima produzione del compositore catanese Matteo Musumeci (figlio di Tuccio Musumeci), opera da camera in un atto su libretto di Gianni Clementi, l’ensemble strumentale è invece diretta da Antonino Manuli.
Ancora un appuntamento domenica 17 luglio a partire dalle 8.30, ma questa volta nelle campagne dell’agro di Calatafimi Segesta - con “Il Sorriso di Demetra”. Il turista che sceglierà di trascorrere questa domenica tra le ridenti campagne di Calatafimi, sarà guidato in una dimensione senza tempo, attraverso l’esperienza della mietitura di un campo di grano antico, il trasporto dei covoni mediante un carro trainato dai buoi verso lo storico mulino ad acqua “Arciprete”, e tutto questo, lungo un suggestivo percorso naturalistico. Sarà come fare un tuffo nella Calatafimi dei primi del ‘900. Si potrà assistere alla “cacciata”, la “spagghiata” e la lenta molitura delle spighe che diventeranno presto farina per poi diventare pane, pasta e dolci. Coloro i quali vorranno partecipare a questa esperienza contadina del passato ormai, si ritroveranno immersi in una poesia di colori e sapori, al ritmo di antiche litanie e inni a Demetra (la madre Terra) e il mito prenderà vita nei ricordi, in un percorso culturale/enogastronomico che racconta la ricchezza di Calatafimi e della nostra Sicilia. Per Info e prenotazioni – Pro Loco di Calatafimi Segesta mobile - 371 1225722- 3339245687 – 3338299233 -mail: prolococalatafimisegesta@gmail.com
Gli appuntamenti nel dettaglio con le note -
Al Teatro Antico 16 luglio, ore 19.30 ELETTRA di Euripide, Regia: PAOLO MAGELLI Con: Virginia La Tella, Alessandro Burzotta, Corrado Drago,Andrea Cannata,Alice Fusaro, Valerio Aulicino,Desirée Giarratana,Francesco Torre, Marcello Gravina, Giulia Valentini, Carla Cintolo,Riccardo Masi,Cinzia Coniglione, Musiche: Arturo Annecchino, Cura dei movimenti: Dario La Ferla, Cura dei Cori: SimonetteCartia,Flavia Giovannelli, Assistente alla Regia: Giuseppe Coniglio Scene e Costumi: Laboratorio Scenotecnico Inda Compagnia Caso 19 Teatro
Note: Nella campagna desolata di Argo, accompagnati dal suono stridulo e ossessivo delle cicale, assistiamo alla desolante storia di Elettra, figlia di Agamennone, re degli Argivi, il quale,tornato da Troia, ha trovato la morte per mano della moglie, Clitemnestra. Elettra ha un fratello, Oreste, allontanato dalla patria quando era ancora un bambino, perché si salvasse dalla scellerata mano di Egisto, amante della regina e suo complice nell’assassinio del re. Oreste, lontano ed esule, nutre la speranza di una vendetta, ed è di questa stessa speranza di cuipure Elettra si fa forte, alimentando giorno dopo giorno il suo odio verso Egisto il quale, togliendole ogni dignità, l’ha ridotta a una serva dandola in moglie a un misero contadino. Questi, povero ma di nobili origini, è in realtà un uomo puro, dall’animo semplice e buono:assistendo impotente e in disparte allo svolgersi delle vicende,ama Elettra al punto da rinunciare al letto nuziale, lasciandola vergine. La città di Argo non è che un regno di inganni, di omicidio e orrori: la scena si apre su una città che ormai tramonta e volge verso la fine., in cui il meccanismo della tragedia è già scattato. Elettra, come dotata di un istinto animale, sente per prima che il cambiamento è ormai nell’aria:Oreste, in effetti è tornato in patria, mosso dall’amore per una sorella di cui si ricorda a malapena e da una necessità di vendetta che si rivelerà a lui estranea. Oreste infatti è semplicemente un figlio che spera nell’amore della madre, un fratello che, nella disperata ricerca di un contatto con la sorella, arriva anche a macchiarsi le mani col sangue di Egisto, sangue che lei sola ha veramente voluto. Eppure Oreste non è un assassino, è solo un fantoccio in balia degli eventi. Lo accompagna un necessario Pilade che, chiusosi in un volontario silenzio, è, nei fatti,il vero braccio armato dell’azione: è lui che, insieme con Elettra, tira i fili di Oreste spingendolo alla vendetta. Euripide predica contro una società malata che è destinata a scomparire se non riuscirà a cambiarsi da sola, una società debole il cui controllo sarà preso a forza dai vari Pilade che facilmente – e forse giustamente – la colonizzeranno.
Teatro Antico – 17 luglio, ore 19.30
IL CIRCO MAGICO Di Matteo Musumeci
Libretto di GIANNI CLEMENTI Voci recitanti:CARLO FERRERI, EVELYN FAMÀ Esecutori della Società catanese “Amici della musica”: Vito Imperato(violino), Giuseppe Giacalone (contrabasso), Giuseppe Casano(clarinetto e clarinetto basso), Angelo Valastro (fagotto), Gioacchino Giuliano (tromba), Vincenzo Paratore (trombone), Ivan Minuta(percussioni) Direttore: ANTONINO MANULI
Note: Un bastimento, diretto verso il Sud America, diventa il luogo in cui gli artisti di uno strambo circo in cerca di fortuna, raccontano i loro tormenti insieme alla grande speranza che nutrono per ciò che li attende al di là dell’oceano. È un circo povero ma straordinario, composto da scugnizzi cresciuti in fretta, da donne Mangiafuoco, da maldestri lanciatori di coltelli, da desolate colombe della pace, da equilibristi in cerca del loro cuore; ecco,Il Circo magico è soprattutto un circo di cuore: chi ne fa parte lo ama, lo sente come una casa, come un piccolo microcosmo di cui prendersi cura ed essere orgogliosi. Sì, perché per il circo non lavorano semplici artisti, no! Quelli che lavorano e vivono in un circo ne fanno parte fino in fondo, come in una simbiosi:respirano ogni mattina la puzza di merda del cammello cieco, strigliano il cavalluccio, scambiano due parole con il pappagallo pettegolo e con il pagliaccio, scrutano l’orizzonte pensando a nuovi numeri e a nuove fortune in una Buenos Aires che si avvicina.
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