Teatro Antico – 15 luglio, ore 19.30 il Teatro al territorio
CONCERTO
Duo di chitarre
Esecutori: Paolo Alongi, Angelo Bartolotta
Solisti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Toscanini”
Teatro Antico – 16 luglio, ore 19.30 Accademie a Segesta
Diplomati I.N.D.A. 2013/2016
ELETTRA
di Euripide
Regia: PAOLO MAGELLI
Con:
Virginia La Tella, Alessandro Burzotta, Corrado Drago,Andrea Cannata,Alice Fusaro, Valerio Aulicino,Desirée Giarratana,Francesco Torre, Marcello Gravina, Giulia Valentini, Carla Cintolo,Riccardo Masi,Cinzia Coniglione
Musiche: Arturo Annecchino
Cura dei movimenti: Dario La Ferla
Cura dei Cori: SimonetteCartia,Flavia Giovannelli
Assistente alla Regia: Giuseppe Coniglio
Scene e Costumi: Laboratorio Scenotecnico Inda
Compagnia Caso 19 Teatro
Note:
Nella campagna desolata di Argo, accompagnati dal suono stridulo e ossessivo delle cicale, assistiamo alla desolante storia di Elettra, figlia di Agamennone, re degli Argivi, il quale,tornato da Troia, ha trovato la morte per mano della moglie, Clitemnestra.
Elettra ha un fratello, Oreste, allontanato dalla patria quando era ancora un bambino, perché si salvasse dalla scellerata mano di Egisto, amante della regina e suo complice nell’assassinio del re. Oreste, lontano ed esule, nutre la speranza di una vendetta, ed è di questa stessa speranza di cuipure Elettra si fa forte, alimentando giorno dopo giorno il suo odio verso Egisto il quale, togliendole ogni dignità, l’ha ridotta a una serva dandola in moglie a un misero contadino. Questi, povero ma di nobili origini, è in realtà un uomo puro, dall’animo semplice e buono:assistendo impotente e in disparte allo svolgersi delle vicende,ama Elettra al punto da rinunciare al letto nuziale, lasciandola vergine.
La città di Argo non è che un regno di inganni, di omicidio e orrori: la scena si apre su una città che ormai tramonta e volge verso la fine., in cui il meccanismo della tragedia è già scattato.
Elettra, come dotata di un istinto animale, sente per prima che il cambiamento è ormai nell’aria:Oreste, in effetti è tornato in patria, mosso dall’amore per una sorella di cui si ricorda a malapena e da una necessità di vendetta che si rivelerà a lui estranea. Oreste infatti è semplicemente un figlio che spera nell’amore della madre, un fratello che, nella disperata ricerca di un contatto con la sorella, arriva anche a macchiarsi le mani col sangue di Egisto, sangue che lei sola ha veramente voluto. Eppure Oreste non è un assassino, è solo un fantoccio in balia degli eventi. Lo accompagna un necessario Pilade che, chiusosi in un volontario silenzio, è, nei fatti,il vero braccio armato dell’azione: è lui che, insieme con Elettra, tira i fili di Oreste spingendolo alla vendetta.
Euripide predica contro una società malata che è destinata a scomparire se non riuscirà a cambiarsi da sola, una società debole il cui controllo sarà preso a forza dai vari Pilade che facilmente – e forse giustamente – la colonizzeranno.