Inserita in Cultura il 05/07/2016
da REDAZIONE REGIONALE
´PER UN FANTASMA INTIMO E SEGRETO´ LIBRO DI JUANA BIGNOZZI
“Quelli che giunsero alla terra promessa/ vedranno solo giardini/ per noi che nascemmo nell’idea di quella luce/ non c’è monte o terra di storia/ che possa cancellare le parole del desco familiare.” Questa breve poesia, intitolata “Delfini” – scrive Stefano Bernardinelli che ha curato e tradotto la corposa antologia poetica Per un fantasma intimo e segreto (LietoColle) della poetessa argentina Juana Bignozzi - di militanti e appartenente alla raccolta “Regreso a la patria”, è costruita su due contrapposizioni. La prima è nel titolo: per “delfino” s’intende il successore di un re, o comunque di un potente; la figlia di un oscuro militante che si fregia di questo titolo lo fa evidentemente con orgoglio (non disgiunto da un pizzico di ironia); un sentimento confermato dalla seconda contrapposizione, che vede da una parte coloro che sono giunti alla terra promessa, che vedranno “solo” giardini, e dall’altra i figli dei militanti, che si tengono stretti ai valori e ai principi che vigevano presso il desco familiare, all’“idea di quella luce”. Il tema delle origini, delle figure dei genitori e dei “miti” e degli ideali da essi trasmessi all’unica figlia, è presente in tutta la traiettoria poetica di Juana Bignozzi, e dialoga di continuo con quello della lontananza dalla terra natale e dall’amata Buenos Aires. Ma mentre esibisce, o finge di esibire, le vicende biografiche dell’autrice, questa poesia si appropria di diverse esistenze, di diversi destini, riuscendo a delineare il ritratto di una generazione, delle sue sconfitte, della problematica sopravvivenza delle sue idee.” Ma eccola la sua poesia, viva, intensa: “Tutti lo sanno/ e quindi cercano la mia compagnia per chiacchierare le notti./ Però io conosco qualcuno che vuol morire in pace con se stesso/ e che mi provoca sussulti, insonnia, solitudine,/ perché la pace con me stessa sarebbe una guerra senza fine,/ due o tre assassinii inevitabili e qualche resa smisurata/ che non rientra nei miei piani./ Però io di notte sogno/ un giardino immenso dove i morti si alzano per salutarmi;/ io sogno un uomo che mi inquieta e siccome lo ignora/ mi parla amichevolmente del resto del mondo/ e dei miei molteplici amori, così simpatici,/ così appropriati come argomento di conversazione.” (Sono una donna senza problemi) Un libro davvero importante per conoscere a fondo una delle voci poetiche più alte nel panorama della poesia argentina contemporanea.
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