E’ una giornata come tante altre… Una giornata di quelle che ti svegli e ti fai regolarmente schifo…Un brufolo imperava sulla mia fronte, rigoglioso come un’oasi nel deserto. Le occhiaie erano talmente profonde da poter far invidia agli scavi di Pompei… I capelli non avevano forma, era come se li avessi pettinati con la “testa di Maradona”, le labbra erano così screpolate che sembrava che, la sera prima, avessi usato un burro cacao alla “carta vetrata” per detergerle… Insomma, la faccia pareva quella di un “Picasso”. E pazienza … Pazienza se il resto del corpo non fosse stato paragonabile a un “Botero”… Proprio lì, sotto il giro vita, si ergeva sovrano lui … L’amico inseparabile della mia esistenza… Il mio monumento perenne alla memoria… Il mio airbag posteriore… Il mio imponente e mai insignificante sedere!!! E oggi, mi tocca pure affrontare la giornata “shopping coattivo” che è quella forma specifica di shopping che si sostiene quando gli ultimi pantaloni che ti sono rimasti invocano pietà e misericordia… e ti rendi conto che non potrai indossarli per sempre… Così, consapevole della mattanza, decido di trascorrere 24 h all’insegna dell’umiliazione pubblica, festante come un agnello in un mattatoio… Ed inizia la mia personalissima “Via Crucis”. Entro in un negozio per la prima volta. Quante donne impazziscono al sol pensiero di poter passare ore e ore in un camerino a provare e riprovare abiti che magari non compreranno mai… Quante?? Tante!! Tutte, tranne io!!! Eh sì, perch´ dovete sapere che oggi esiste una nuova forma di discriminazione che si chiama: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago e non che tu riesca ad entrare in una taglia 42”… In poche parole, se hai del grasso in posti non consentiti dalla legge, il mondo, hai visto mai, nel caso te ne fossi scordata, te lo ricorda ad ogni piè sospinto… Quando entri nei negozi e dici che ti servirebbe una 48, le commesse sono, per contratto, obbligate a guardarti con lo stesso sdegno con il quale si osserva una puntata di “Beautiful” dove Brooke si sta sposando per la centesima volta… e sempre con Ridge … peraltro (saranno scemi?). Poi, ti prendono dei capi inguardabili e ti invitano ad entrare nei camerini … Ora, trovatemi l’architetto che progetta i camerini …portatemelo, vi prego … Allora, ignorante travestito da professionista, dimmi, come faccio ad entrare in 20 cm per 20 cm e a compiere tutte le manovre richieste dall’operazione senza morire asfissiata??? Ma su chi sono stati brevettati? Su carcasse in decomposizione? Sfidando la claustrofobia, riesco a malapena a infilare i pantaloni … che non si chiudono e rimangono all’altezza del ginocchio… Esco dal camerino che sembro un’Erinni e la commessa mi dice: “Le stanno bene, quest’anno va di moda la vita bassa!”… “S’è per questo, dal 2001 va di moda il terrorismo, ma non per questo mi faccio esplodere all’interno del tuo negozio”… sperando che il mio pensiero non si sia sentito, rifiuto l’offerta e vado avanti… E vabbè, fuori uno. Entro nella boutique successiva, quella con i manichini anoressici che fanno tristezza anche ai passanti... Qui, mi vede la proprietaria e mi comunica che al reparto pre-maman ci sono i nuovi arrivi … E io continuo a pensare che se solo esistesse un reparto pre-defunt, ci manderei la tizia… E fuori due. Tentiamo la fortuna ed esploriamo il terzo negozio lungo la via… Qui, c’è la taglia, c’è un camerino a 4 stelle e c’è un modello di pantalone che farebbe la sua figura… Sì, farebbe la sua figura se mi chiamassi Montessori di cognome e vivessi agli inizi del Novecento… Ma mannaggia… Allora torno a casa, dopo l’infruttuosa battuta di caccia e rifletto… Rifletto su come, alla fine, in questo mondo, in questa società, in questo universo, non ci sia molto spazio per la diversità… anche fisica… Se non rispondi al modello che qualcuno ha scelto per te, praticamente, sei fuori… Non te lo dicono espressamente… No, succede una cosa mille volte più meschina… Succede che ti arrivano piccoli input dall’esterno che ti fanno percepire che il mondo gira in senso inverso rispetto a come giri tu… A partire dalla moda che ti propone indumenti che puoi indossare solo se sei nemica giurata dei carboidrati, per arrivare alle simpatiche dive della nostra televisione, quelle che, sifilitiche, guardando la telecamera dicono:
“Mi scuso con il pubblico se sono un po’ sovrappeso” (in sovrappeso tu che sei
appesa al tuo braccialetto??? Ma allora, io, sono una balena!!!)… e passando per la pubblicità, dove una “gnocca” tutta svestita e con una 5° di reggiseno, sta sponsorizzando un nuovo prodotto per la pulizia dei pavimenti… (e io che a momenti passo ai numeri relativi, dove vado??? Non sono nemmeno buona per passare lo straccio in casa!!!)… Inevitabilmente, il messaggio che viene trasmesso è che non c’è posto in questa terra per chi è lontana dalla forma perfetta come il Sole è lontano da Giove… A meno che… a meno che, relativizzando un attimo il fisico denso, non si decida di puntare su altro… non si decida di fare affidamento su altre doti… doti che, per così dire, sono “taglia unica”, nel senso che tutti abbiamo il diritto di poter vestire a prescindere dal modello e dalla forma fisica di cui disponiamo… Virtù che riguardano l’anima e che danno a chi le esprime una veste speciale, fatta di luce, unica nel suo genere e indubbiamente fashion… Forse, penso, la differenza non è tra chi ha una forma invidiabile e chi, non riuscirebbe ad adeguarsi ai canoni di bellezza correnti nemmeno se si reincarnasse mille volte… Credo che la vera differenza sia data dalla possibilità che ognuno dà a se stesso, di poter incarnare una Bellezza che prescinde dall’abito e dalla forma; una Bellezza che nasce da dentro e che, se solo riuscissimo ad esprimere pienamente, non potrebbe che renderci unici, irresistibili e immensamente “fighi”. Quella Bellezza che l’anima contemplò prima di prendere un corpo e che rimane immutabile sempre, comunque e dovunque…
Mi piace pensare che, mentre il mio corpo si barcamena alla meno
peggio, la mia anima sia talmente bella da potersi permettere di indossare un
tanga!!!