Inserita in Politica il 20/06/2016
da REDAZIONE REGIONALE
BILANCI DI PREVISIONE 2016, ORLANDO: SE LA REGIONE STA PIANIFICANDO L’INVIO DI COMMISSARI AI COMUNI, PER I SINDACI AL DANNO SI AGGIUNGEREBBE ANCHE LA BEFFA
“Se fossero confermate le indiscrezioni secondo cui l’assessorato Autonomie locali della Regione Siciliana sta per notificare ai comuni dell’Isola l’insediamento di commissari per l’approvazione dei bilanci di previsione 2016, ci troveremmo, ancora una volta, a dover fare i conti con una Regione che ai delicatissimi problemi degli enti locali, sia sul versante finanziario sia sul versante delle diverse problematiche rispetto al personale, alla gestione dell’acqua e dei rifiuti, risponde con un atteggiamento burocratico dal quale si rileva la paradossale situazione per cui i sindaci sono responsabili per colpe altrui”. Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, che aggiungono: “Siamo di fronte ad una sorta di “responsabilità oggettiva” che consente a qualcuno di scaricare sui primi cittadini la propria inefficienza e mancanza di autorevolezza, di scaricare sui primi cittadini la responsabilità di non aver chiuso in tempo con lo Stato la trattativa sui 500 milioni, e di non aver fatto valere in tempo, dinnanzi al governo nazionale, la singolarità della situazione siciliana. La Regione, che non più di un mese fa ha messo gli enti locali con le spalle al muro nella scelta tra non approvare i bilanci di previsione e dichiarare il dissesto, adesso con insolita solerzia, anziché affrontare il problema sostanziale e rassicurare gli enti locali, pianifica l’invio dei commissari per temporeggiare”. “La reiterazione di una impostazione formalistica e priva di una strategia capace di porre freno alla complessiva crisi del sistema istituzionale siciliano - conclude il Presidente Leoluca Orlando - sarebbe la garanzia del perpetuarsi e, se è possibile, aggravarsi di un sistema sociale ed economico che genera povertà, disoccupazione e una qualità dei servizi degna di paesi in via di sviluppo. Saremmo, di fatto, all’ennesima mortificazione delle autonomie locali e con esse dei diritti dei cittadini nella nostra Regione.
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