Inserita in Salute il 14/06/2016
da Giusy Modica
RIEDUCAZIONE MOTORIA
Con il termine “rieducazione motoria” si intende quell’insieme di trattamenti proposti dopo il lavoro di fisioterapia, che hanno lo scopo di far tornare il paziente, spesso anche atleta, alle sue normali pratiche quotidiane e sportive. Questo insieme di trattamenti comprende diversi metodi di lavoro, suddivisi tra rieducazione in piscina, rieducazione in palestra e rieducazione sul campo, ognuna pensata con esercizi specifici per ottenere il miglior risultato finale. La rieducazione motoria, quale terapia del movimento (chinesiterapia), mira a ristabilire la normale funzionalità muscolare, miofasciale, articolare e di coordinazione del movimento di uno o più arti e, di conseguenza, di tutto il corpo. Viene effettuata, in genere, inizialmente in maniera passiva (il segmento corporeo viene gestito dal terapista) e poi attiva (il movimento terapeutico viene eseguito autonomamente dal paziente ). È indispensabile in caso di interventi chirurgici a carattere ortopedico, sia come preparazione ad esso che, in seguito, come riabilitazione. Essa risulta inoltre determinante nel trattamento delle patologie a carattere neuro-motorio. La rieducazione motoria è sempre parte integrante di un programma di rieducazione posturale. Inoltre essa dovrebbe rappresentare, nell´ambito dell´esercizio fisico, un punto cardine sia nei programmi di allenamento agonistico, sia nella prevenzione quotidiana della salute. Stretching muscolare, rinforzo muscolare, massaggi, vari tipi di mobilizzazioni articolari e rieducazione respiratoria, nonché tecniche di visualizzazione, sono spesso utilizzati sinergicamente con la rieducazione motoria. In taluni casi viene richiesto anche l´utilizzo di kinesio taping, bendaggio funzionale e della fisioterapia strumentale. Tra le tecniche impiegate, oltre alla chinesiterapia nelle sue varie forme di attiva, passiva, assistita, riveste particolare importanza il recupero della normale propriocettività, cioè la riacquisizione da parte del paziente di tutto il complesso di informazioni, indispensabili a rendere fluido, armonico e finalistico il movimento che i nostri organi motori (articolazioni, muscoli, tendini), le nostre terminazioni sensitive cutanee e i nostri centri sensoriali (vista, udito, organi dell’equilibrio) inviano ai centri nervosi che inducono e regolano la nostra attività motoria. Ciascuna manovra viene effettuata nel rispetto della sintomatologia della normale ampiezza e biomeccanica articolare, prendendo in considerazione tutti i piani di movimento specifici per ogni distretto. Un trattamento rieducativo non corretto provoca un’incidenza molto elevata di nuove lesioni. La rieducazione si affronta superando delle fasi che permettono, una dopo l’altra, di superare una serie di obiettivi. La prima fase è quella del controllo del dolore e della reazione infiammatoria (ottenuta con l’aiuto del fisioterapista). La seconda fase è quella del recupero dell’articolarità del movimento, la terza è quella del recupero della forza, la quarta fase è quella del recupero della coordinazione, ed infine la quinta fase, il recupero del gesto atletico. Con una graduale e programmata ripresa del movimento l’intero organismo riprende le sue normali funzioni e si riadatta al gesto motorio: regredisce la rigidità articolare, diminuisce il dolore, migliora il trofismo di tutti i tessuti ed in particolare i tessuti lesi si rinnovano, i muscoli riacquistano tono e potenza, il sistema nervoso impara nuovamente a guidare, controllare, percepire il movimento.
Palermo 14 Giugno 2016
Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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