Inserita in Sport il 22/05/2016
da Gabriele Li Mandri
MILAN – JUVENTUS 0-1: LA COPPA ITALIA VA AI BIANCONERI
Cala il sipario sulla Serie A: un sipario scontato come non mai, che ha visto la Juventus mettere a segno l’ennesimo record a scapito di un Milan che, invece, i record è sempre più spesso abituato a perderli. I bianconeri portano a casa la seconda Coppa Italia consecutiva con un gol di Morata messo a segno nei supplementari.
Ma la partita ha avuto un andazzo molto diverso dalle aspettative: i rossoneri hanno dominato durante la maggior parte della gara, sprecando l’impossibile e confermando due cose: la pochezza tecnica ti affossa anche quando corri e meriteresti di vincere, e la stagione l’hai giocata con l’80% della rosa in vacanza anticipata.
Perché non è possibile che sono una volta ogni due mesi il Milan sia in grado di giocare un calcio quasi decente. È una questione di logica, ed il risultato è impietoso: i giocatori milanisti credono che quello del calciatore sia un lavoro stagionale e non a tempo pieno. E la confusione portata da una società che cade a pezzi è l’ideale perché, tanto, la colpa è sempre dell’allenatore.
La Juve, dal canto suo, è scesa in campo quasi in vacanza e, nonostante questo, ha subito solo un paio di tiri in porta in quello che per lunghi tratti è sembrato un assedio. D´altronde te lo puoi permettere, se poi ti basta mandare in campo “riserve” del calibro di Morata, Cuadrado e Alex Sandro. E soprattutto se dall’altro lato Brocchi è costretto a far entrare un Niang che non giocava da mesi, e a fare la conta fra gli epurati (Boateng, Menez e Balotelli). Della serie “speriamo di beccare il meno peggio dei tre”.
I bianconeri riescono così a portarsi a casa un altro record: nessuno era stato ancora capace di vincere scudetto e Coppa Italia insieme per due anni di fila. Il Milan, invece, dà ufficialmente addio ad un posto in Europa League che non avrebbe comunque meritato, e si rituffa nella pia illusione di trovare un cinese disposto a comprare la società: d’altronde, con oltre un miliardo di abitanti, mai disperare.
Gabriele Li Mandri
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