Inserita in Economia il 06/05/2016
da REDAZIONE REGIONALE
CRESCITA: L´ ISTAT LANCIA L’ ALLARME
La crescita rischia seriamente di rallentare. A dirlo stavolta non sono i detrattori di certo tipo di manovre del Governo, ma l´Istat che, super partes, fa calare la scure della preoccupazione. Il problema è che a livello europeo il Pil mostra segnali positivi di crescita, segnali di un´economia apparentemente in ripresa, ma che di fatto si è praticamente arrestata al mese di febbraio di questo anno. Il rischio è quanto mai concreto, se si continua di questo passo la crescita potrebbe subire un rallentamento davvero preoccupante. Secondo la Bce bisogna fare in modo che l´inflazione bassa non diventi uno status creando una serie di effetti negativi anche in quella che è la capacità d´acquisto degli italiani. Eppure come biasimare chi ha ormai svuotato il proprio conto corrente arancio o d´altro istituto bancario e si ritrova con pochi spicci? Come biasimare se non si precipita ad acquistare beni che non siano di estrema necessità, come gli alimenti, e sovente lesinando anche su quelli? Si fa presto a parlare di inflazione e di conti fatti nelle tasche altrui, ma quando si è in prima persona a contare i centesimi per pagare la bolletta del gas, i conti di grandi laureati e finanzieri non hanno troppo senso. Ed è al sud che la pesantezza di questa condizione si percepisce maggiormente. Eppure, in un momento in cui gli acquisti sono in calo, anche per quanto riguarda i generi alimentari, in Sicilia si registra una controtendenza: è sull´isola il 24% del consumo nazionale di carne. Proprio la carne che è uno dei prodotti più cari, che ormai raramente si porta sulla tavola, un po´ per questioni di etica, di scelte alimentari, ma soprattutto per i costi sempre più elevati. E allora forse si dovrebbe puntare su queste cose, sulle industrie locali, sul made in Italy, per dare una sferzata a quest´economia stagnante. Forse, senza i grandi numeri delle banche centrali, sarebbe più auspicabile dare fiducia a un comparto, come quello agroalimentare, promuovendo il chilometro zero, promuovendo gli allevamenti e le coltivazioni locali (agevolando anche l’accesso ai finanziamenti), forse anche così si potrebbe combattere lo spauracchio dell´inflazione e dell´arresto della crescita economica, non solo della Sicilia, ma di tutto il territorio nazionale.
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