Inserita in Politica il 30/08/2013
da Redazione
Scuola. Gucciardi, Milazzo e Maggio: il governo intervenga a tutela degli istituti professionali
«Ci saremmo aspettati un tempestivo e risolutivo intervento del governo regionale a tutela dei licei e degli istituti professionali provinciali e licei penalizzati dai ridotti trasferimenti statali e dalla fase d’empasse in attesa della definizione dei liberi consorzi dei Comuni, invece, ogni impegno preso anche a seguito dell’ordine del giorno presentato è stato disatteso e adesso a rischio c’è la continuità didattica per centinaia di alunni». A parlare in questi termini sono il presidente del gruppo Pd all’Ars, Baldo Gucciardi e la parlamentare regionale, Antonella Milazzo e Mariella Maggio
«Il governo non può sottovalutare – spiegano i deputati del PD - le difficoltà che l’interruzione dell’attività scolastica causerebbe al percorso formativo degli studenti, arrecando anche un grave danno alle famiglie. Oltretutto l’interruzione del rapporto di lavoro con il corpo docente delle stesse scuole metterebbe fuori da ogni e qualsiasi graduatoria scolastica gli insegnanti, con una improvvisa e drammatica perdita di eventuali diritti maturati e da maturare. Certo – continuano – la soluzione non può essere quella della statizzazione che non garantirebbe ne gli studenti ne i docenti.
Anche nel caso specifico della statizzazione del Liceo Cassarà di Palermo, definita ieri con la convenzione sottoscritta dal commissario Tucci presso l’USR di Palermo, ad esempio, emergono una serie di incongruenze, infatti mancano tutele sia per i docenti a tempo indeterminato che per i precari.
Noi proponiamo al governo regionale, prima della ratifica da parte dell’assessorato competente, di inserire nella convenzione la clausola sul mantenimento della graduatoria d’istituto per i precari che cesserà primo settembre. Altrimenti – concludono - con l’avvio dell’anno scolastico ci si troverà con cento lavoratori che non potranno ricollocarsi e con l’ impossibilità di ricorrere alle graduatoria permanenti. A fare le spese di tutto questo saranno i lavoratori, ma anche gli studenti».
|
|
|
|
|
|
|