Inserita in Cultura il 07/04/2016
da REDAZIONE REGIONALE
SELINUNTE - ´I MANDORLI DELLA SIGNORA VARVARO´ UN MONITO CONTRO LE TRIVELLE DEI PETROLIERI
Sabato 9 aprile alle 18 a Selinunte, nella galleria d’arte Pensiero Contemporaneo (di fronte all’ingresso del Parco Archeologico), s’inaugura la nuova installazione di Ute Pyka e Umberto Leone, intitolata “I mandorli della Signora Varvaro”. La coppia di artisti che ha fondato la propria ricerca sul rapporto uomo-natura, si è concentrata sulle ‘biografie’ degli alberi da cui nascono le loro sculture. ‘Biografie’ che si intrecciano con la storia delle persone e del territorio in cui l’albero è vissuto. E “I mandorli della Signora Varvaro” raccontano la storia attualissima di una natura costretta a soccombere, in nome di un malinteso senso del progresso.
« Una storia attualissima – dicono Pyka e Leone – . Un monito, visto che proprio a causa delle prime trivellazioni in cerca di petrolio che si svolsero in Sicilia negli anni Cinquanta, i mandorli della Signora Varvaro non ci sono più. Lo scarico dei reflui che si dispersero nelle campagne intorno alle antiche rovine di Selinunte, fece morire la metà del mandorleto». Ed è dai tronchi di alcuni di questi alberi recuperati dai due artisti, che sono nate le loro nuove sculture.
“I mandorli della Signora Varvaro” di Ute Pyka e Umberto Leone hanno ispirato l’omonimo racconto di Carola Susani, che con la voce recitante di Emma Dante, fa da ‘colonna sonora’ all’installazione. Ingresso libero, tutti i giorni dalle 10,30 alle 18.
Per l’inaugurazione che vuole essere anche un’occasione per sostenere le ragioni del SI al referendum abrogativo del 17 aprile contro le trivellazioni, in programma i racconti “Ammare” di e con Salvo Piparo, percussioni di Francesco Cusumano. Leggende e storie di mare, un insieme di ricordi proposti con l’antica tecnica del cunto. «Il mare – dice Piparo – come una pagina di poesia, capace di inghiottire il tempo e di raccontare il passato con la forza taurina di un gigantesco animale sfuriato, ora calmo ora in tempesta; il mare speranza per chi parte e certezza per chi arriva. Un passato che appartiene ai giovani che vivono l’isola come una madre che li cresce e li diverte, un mare che insegna a percepire la forza della natura e l’incredibile potenziale economico che sostiene un popolo intero».
Patrocinio del Comune di Castelvetrano. Partecipano la Rete Museale Belicina e il Circolo Legambiente Crimiso di Castelvetrano.
IL PROGETTO. “I mandorli della Signora Varvaro” sono il primo capitolo di Uomini e Alberi, sulle tracce di un’età dell’oro. Il progetto artistico di racconti e sculture, ideato da Ute Pyka e Umberto Leone e che coinvolge anche quattro scrittori e altrettanti attori, includerà “Il Pino di Castelvetrano” con l’omonimo racconto di Gaetano Savatteri, letto da Luigi Lo Cascio, storia di un pino tagliato dalla mafia ad un ex consigliere comunale; “Conca d’Oro” con gli alberi di agrumi che provengono da Ciaculli, testo di Giuseppe Barbera, letto da Lollo Franco; “Il Ficus di Piazza Marina” di cui Pyka e Leone hanno recuperato diversi pezzi ricavati dalla potatura: l’albero esotico, ‘emigrato’ a Palermo nell’800, è divenuto la chioma più ampia d’Europa. Di Gabriella Kuruvilla, il racconto con la voce di Salvo Piparo.
|
|
|
|
|
|
|