Inserita in Politica il 31/03/2016
da REDAZIONE REGIONALE
ALCAMO - IL GIUDICE DICHIARA PRESCRITTE LE BOLLETTE DELL’E.A.S.: AD ALCAMO VINCONO I CONSUMATORI
Risale a pochi giorni fa la notizia che il Giudice di Pace di Alcamo ha dichiarato prescritte alcune fatture emesse tempo addietro dall’E.a.s., l’Ente Acquedotti Siciliani. La vicenda prese avvio dall’inoltro a tappeto, da parte dell’Ente in questione, di fatturazioni per asseriti consumi a conguaglio riferiti, peraltro, a diversi anni or sono. Per tale ragione, diversi consumatori hanno ritenuto opportuno promuovere azioni giudiziali volte all’annullamento della pretesa creditoria dell’Ente che fornisce l’acqua in diversi comuni del trapanese, tra cui Castellammare del Golfo, Erice, Buseto Palizzolo, Valderice, Custonaci, Favignana, Paceco, Salemi e San Vito lo Capo. E alla fine, a spuntarla, sono stati i consumatori che si son visti dichiarare estinti, per prescrizione, i crediti indicati nelle bollette contestate. Secondo infatti il Giudice adito, l’Ente ha azionato la propria pretesa di pagamento circa presunti consumi di acqua, a conguaglio, in netto ritardo oltre i termini di legge così da offrire all’utenza la possibilità di eccepire la prescrizione del diritto in giudizio. In altre parole: l’E.a.s. ha perso sin troppo tempo per rivendicare il diritto di vedersi corrisposti gli importi di alcune fatture risalenti a consumi d’acqua del passato. A seguire la vicenda, in alcuni procedimenti giudiziari tra cui quello appena definito, sono stati gli avvocati alcamesi Fabio Faraci e Dario Messina, i quali dichiarano: “…prendiamo atto, con parecchia soddisfazione, del verdetto del Giudice a mezzo del quale sono state accolte le nostre censure circa il comportamento contrattuale dell’Ente Acquedotti Siciliani che, dopo anni di colpevole silenzio, ha recapitato a molte famiglie del comprensorio trapanese diverse bollette con asseriti consumi di acqua riferiti a periodi talmente remoti da rendere quasi impossibile la verifica circa la corretta lettura dei consumi reali. La vicenda, che potrà apparire di scarsa importanza per chi non è stato coinvolto in prima persona, assume invece i connotati dell’esempio di giustizia che dovrebbe caratterizzare sempre la società in cui viviamo. Non possiamo nascondere, infatti, che le richieste di pagamento ricevute dai consumatori, spesso con importi esosi, hanno ingenerato in costoro la convinzione di sentirsi impotenti dinanzi agli enti impositori. Abbiamo ottenuto un precedente giurisprudenziale importante, sul quale contiamo di cementificare l’orientamento del Giudice anche in sede di scrutinio degli altri casi ancora pendenti…”
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