Inserita in Salute il 30/03/2016
da Giusy Modica
SINDROME METABOLICA
Con il termine “Sindrome Metabolica” si intende, in ambito medico, una combinazione di alterazioni metaboliche che determina un incremento del rischio cardio-vascolare, pertanto con questo non si fa riferimento soltanto ad una singola patologia, ma ad un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cerebro/cardio-vascolari e diabete. La diagnosi di Sindrome Metabolica si basa sulla misurazione di alcuni semplici parametri: circonferenza vita, pressione arteriosa, colesterolo HDL, trigliceridi, glicemia. La coesistenza di almeno 3 di questi parametri alterati fanno di un soggetto normale un soggetto affetto da Sindrome Metabolica. Nello specifico, i valori allarmanti sono i seguenti: - Circonferenza vita superiore a 88 cm per le femmine e 102 per i maschi (conformazione a mela). - Pressione arteriosa superiore a 135/85 mmHg. - Colesterolo HDL inferiore a 50 mg/dl nella donna e inferiore a 40 mg/dl nell’uomo. - Valore dei trigliceridi superiore a 150 mg/dl. - Glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl (100 mg/dl secondo le indicazioni dell’ADA, l’American Diabetes Association). A questi si aggiunge un altro importante fattore di rischio, l´età, che è determinante a partire dai 45 anni negli uomini e dai 55 nelle donne. Nella maggior parte dei casi le cause della Sindrome Metabolica sono da ricercare in una combinazione di scorrette abitudini (dieta e scarsa attività fisica) e predisposizione familiare (genetica). Queste cause portano all’accumulo di grasso addominale, che a sua volta ha un ruolo determinante nel favorire la combinazione dei diversi fattori di rischio. Tra questi, la resistenza all’insulina è fondamentale nell’insorgenza non solo di iperglicemia e diabete, ma anche della dislipidemia e dell’ipertensione arteriosa. Nonostante il maggior rischio di sviluppare in futuro condizioni come il diabete e varie patologie cardiovascolari, le persone che soffrono di sindrome metabolica spesso non presentano sintomi e affermano, perlopiù, di "sentirsi bene". Anche in assenza di una sintomatologia specifica, quindi, particolare attenzione deve essere posta ai diversi fattori di rischio. Le strategie per il trattamento e la prevenzione della Sindrome variano in base alle caratteristiche di ciascun individuo, ma quasi tutti gli esperti concordano sul fatto che i rischi diminuiscono riducendo il peso corporeo, anche solo del 10% e aumentando l’attività fisica. Prima di iniziare un programma motorio va considerato il fatto che l’obiettivo dell’esercizio fisico è quello di prevenire e trattare le comuni patologie metaboliche attraverso il movimento, studiato in termini di tipo, intensità, frequenza e durata. Il rispetto di questi parametri consente lo sviluppo di effetti positivi determinati dalla pratica di un esercizio fisico costante e regolare. Non è necessario, e inoltre può essere controindicato, applicare un programma intenso e realisticamente poco realizzabile. Un programma di passeggiate giornaliere, ad esempio, può essere un modo piacevole di iniziare: si comincia camminando per 10 minuti 3 volte alla settimana e si aumenta progressivamente fino a 30-45 minuti 5 volte a settimana. Ricordiamo che l’attività fisica va adattata al singolo soggetto, in relazione alla presenza di patologie specifiche, età, ecc.. La pratica fisica, dunque, va prescritta con una certa precisione da parte del personale medico specialistico, meglio se insieme ad istruttori qualificati.
Palermo 30 Marzo 2016 Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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