Inserita in Politica il 04/03/2016
da REDAZIONE REGIONALE
FINANZIARIA REGIONALE: UGL, ASSENTI NORME PER LO SVILUPPO
“Lo stesso Presidente Rosario Crocetta condivide i dubbi che arrivano da più parti : ” in questa finanziaria non ci sono norme per lo sviluppo, e noi non ci sentiamo di smentirlo lo avevamo già annunciato in tempi non sospetti e lo ribadiamo con forza oggi, è urgente una manovra che riporti la centralità della politica sulla questione non più derogabile del lavoro giovanile, e che non sia, come invece è sempre stato, un sussidio o un posto da precario, ma una seria opportunità per il lavoratore e per la nostra terra”. Così Giuseppe Messina, Responsabile dell’Ugl Sicilia che specifica: “la nostra non è una dichiarazione di circostanza, ma la presa d’atto di un evidente disagio di una classe politica che non sa più che pesci prendere. Settimane di battaglie, divisioni, accuse e assenze forzate e calcolatrici. E non è tutto. Chiuso il dibattito il resoconto è triste. Ancora una volta hanno pagato dazio i dipendenti regionali e la sanità, mentre continua l’agonia dei precari degli Enti locali e dei forestali, mentre le famiglie dei lavoratori delle ex Provincie vivono con le palpitazioni”. “Intanto la finanziaria è salva - prosegue - ma i problemi restano, e sono tanti. Tutto o quasi tutto viene rinviato, spostato più in avanti, in attesa dei cinquecento milioni che il governo romano, se non si è scherzato, si è impegnato a erogare alla Sicilia. Lo scotto intanto è stato pagato. Quattrocento milioni di tagli per recuperarne cinquecento. Una lenta Eutanasia”. “Un bilancio obbligato, senza materia prima, il danaro -aggiunge e Ernesto Lo Verso Ernesto Lo Verso, Commissario regionale FNA dell’Ugl, una sorta di taglia e incolla al ribasso fino a raggiungere quei 400 milioni di risparmi chiesti da Roma, ma stranamente mentre ci si impossessa di parte del fondo pensioni dei dipendenti regionali, e si trasferiscono i debiti dei comuni alla sanità, che dovrà bloccare i concorsi già annunciati, viceversa si mantengono in vita gli alti stipendi dei dirigenti dei consorzi, enti in coma ormai da troppi anni e si rinvia il taglio dei gettoni di presenza di sindaci e consiglieri comunali. Un rompicapo che non si riesce a sbrogliare”. “Intanto il Movimento 5 stelle - ricorda Lo Verso - in polemica con gli altri gruppi politici all’’Ars dichiarano apertamente: ‘ Questa legge non è nel governo né di Crocetta, ma del Pd. Non siamo per niente soddisfatti. Nonostante l’abolizione della Tabella h, sono stati danneggiati altri enti che meritavano altra attenzione. Con i siciliani ci vedremo per le strade e nelle piazze’. Vogliamo replicare - conclude Lo Verso - che le piazze appartengono ai sindacati, a tutte le parti sociali, ma non più ai partiti che ci governano, che hanno ancora una volta dimostrato con i fatti poca affinità ai problemi della gente comune”.
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