Inserita in Sport il 18/02/2016
da Giusy Modica
LO SPORT AD ALTA QUOTA
La pratica regolare dell´esercizio fisico riduce la morbilità e la mortalità per malattie cardiovascolari in funzione del tipo, della frequenza, della durata e dell´intensità dell´attività fisica, ed è ragionevole supporre che anche le condizioni ambientali nelle quali essa si svolge abitualmente possano avere un ruolo significativo. Negli ultimi anni la maggior parte degli allenatori e degli atleti di resistenza e di calcio, hanno attribuito una grande importanza all´allenamento svolto in altitudine elevata in funzione degli effetti benefici che ne derivano nelle prestazioni a livello del mare. L’effetto fisiologico più importante che si registra in altura è un aumento delle capacità di trasporto dell’ossigeno, dovuto sia ad un miglioramento degli apparati trasportatori di O2 , respiratorio e cardiovascolare, sia a modificazioni enzimatiche a livello periferico e ad una aumentata capacità di tamponamento grazie ad un miglioramento dell’equilibrio acido-base. Da non sottovalutare è anche l’aumento dell´eritropoietina, proteina prodotta dal rene, che svolge un´azione diretta sul midollo osseo favorendo un aumentata quantità di globuli rossi. Un allenamento, per definirsi in quota, o semplicemente “Altitude Training”, deve raggiungere una quota ottimale compresa tra 2000 e 2100-2200 metri sul livello del mare. Svolgere la preparazione atletica in altura è particolarmente indicato in quegli sport che richiedono un´intensa e costante attività aerobica. Infatti, l’obiettivo principale dell´allenamento in montagna è quello di aumentare la capacità di utilizzo dell´ossigeno, in virtù della teoria: più ossigeno trasporti ai muscoli e maggiore sarà la prestazione atletica. Diversi studi hanno dimostrato come i risultati ed i benefici “conquistati” in altura non sempre si rivelavano uguali per tutti, e ci si interrogava sulle motivazioni. A ciò si associò il livello di preparazione atletica del singolo soggetto. Prima di salire in alta quota, l’atleta deve raggiungere, a livello del mare, un’ottima condizione fisica generale. Pertanto chi non manifestava significativi miglioramenti dopo l´Altitude Training era quell´atleta che ancora non era ben preparato al soggiorno in altitudine. Come qualsiasi altro tipo di allenamento intensivo, anch´esso presenta rischi, controindicazioni e precauzioni da adottare. È chiaro che non è un allenamento che si presta a tutti, specie a quel soggetto che presenta delle patologie più meno gravi, perciò si raccomanda prima un´accurata valutazione clinica che stabilisca, attraverso esami strumentali specifici, lo stato di salute del paziente, le condizioni di funzione del suo cuore e l´adeguatezza della terapia. E´ opportuno limitare l´attività fisica durante i primi giorni di soggiorno in quota, durante il processo di acclimatazione; ridurre l´entità dello sforzo ed evitare l´attività fisica in condizioni climatiche sfavorevoli; prestare attenzione a eventuali disturbi che possono insorgere durante lo sforzo o subito dopo; non fare attività fisica da soli; aumentare l’apporto di proteine e carboidrati, sia per il maggior fabbisogno energetico, sia per il sistema immunitario. L’aria in altitudine è più fredda e più secca, e l’allenamento provoca un’elevata perdita di acqua e sali, con potenziale rischio di disidratazione; occorre, pertanto, bere sempre con regolarità ed avere sempre con sé acqua o soluzioni idro-saline di rinforzo.
Palermo 18 Febbraio 2016
Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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