Inserita in Salute il 12/02/2016
da Giusy Modica
PREVENZIONE DELL´ICTUS: IL RUOLO DELL´ATTIVITÀ FISICA
L’ictus, dal latino “colpo”, costituisce un danno cerebrale caratterizzato dall´interruzione improvvisa del flusso sanguigno diretto al cervello. Nell´80% dei casi è determinato dall´ostruzione di uno dei vasi che porta il sangue al cervello, a causa di un trombo o di un embolo (ictus ischemico). Nel 20% dei casi, invece, è originato dalla rottura di un’arteria cerebrale (ictus emorragico). Si parla di ictus quando i sintomi durano almeno 24 ore, mentre si parla di attacco ischemico transitorio (Tia) se durano pochi minuti o poche ore senza lasciare esiti significativi. I sintomi possono essere molto vari, in base alla zona colpita. I primi segni di un ictus possono essere l’obnubilamento della coscienza, il disorientamento nello spazio, l’incapacità di produrre parole, il deficit motorio o paralisi degli arti di un lato del corpo. La prevenzione dell’ictus è di vitale importanza, infatti recenti studi hanno classificato tale patologia come una delle primarie cause di morte e disabilità negli adulti. Oggi i nostri stili di vita comprendono tutta una serie di comportamenti e abitudini dannose per la salute del nostro organismo. Il fumo, l’alcol e le droghe sono tra le abitudini dannose più “antiche”, mentre negli ultimi 50 anni l’avvento di nuove tecnologie applicate al lavoro, ai trasporti, agli svaghi e al tempo libero hanno portato l’uomo a muoversi sempre meno. La scarsa attività motoria coinvolge tutte le fasce di età; i più giovani preferiscono passare il tempo a casa davanti al televisore o al computer, piuttosto che dedicarsi ai classici giochi da cortile (corsa, salti, giochi con palla ecc.) o intraprendere delle attività sportive; gli adulti, spesso costretti dai ritmi frenetici della società di oggi, per spostarsi utilizzano esclusivamente i mezzi di trasporto, svolgono lavori sedentari e hanno sempre meno tempo libero per dedicarsi ad un’attività fisica o sportiva. La scarsa attività motoria, oggi, è considerata tra i fattori di rischio più importanti per patologie cardio-cerebrovascolari come l’ictus, e per patologie croniche come diabete, osteoporosi, obesità, neoplasie, ecc.. L’organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization) e la federazione mondiale del cuore (World Heart Federation) hanno sollecitato tutti i governi e le società scientifiche a promuovere, mediante i mass-media, varie iniziative di diffusione miranti a diffondere il principio che l’attività motoria e uno stile di vita sano aiutano a prevenire queste patologie. Quando si parla di attività fisica non ci si riferisce solamente alle attività sportive in senso stretto, ma anche a tutte quelle attività che si espletano nella vita quotidiana e che comportano l’uso del corpo, quali salire e scendere le scale, usare la bicicletta come mezzo di locomozione, passeggiare, fare i lavori domestici. L’effetto protettivo dell’esercizio fisico nei confronti dell’ictus è ragionevolmente deducibile sulla base del legame esistente tra attività fisica e fattori di rischio per questa patologia. L’attività fisica agisce eliminando e riducendo questi fattori che aumentano la probabilità di essere colpiti dalla malattia. Esistono due tipi di attività impiegate per combattere questo male. La prima è chiamata attività motoria protettiva, perché si concentra nel prevenire l’insorgere delle cause primarie di questo problema ed è rivolta a chi non ha avuto particolari problemi di salute, specialmente a chi ha casi di ictus in famiglia. Non servono particolari strumenti, o addirittura iscriversi necessariamente in palestra, ma basta anche solo dedicare almeno 30 minuti al giorno al movimento: andare in bicicletta, camminare, fare le scale o dedicarsi alle faccende domestiche o al giardinaggio. Il secondo tipo di attività è l’attività terapeutica, ovvero l’attività fisica riabilitativa, rivolta a quei soggetti che presentano uno o più patologie identificate come fattori di rischio di ictus. Solitamente si pratica in presenza di un fisioterapista o allenatore professionista, sotto consiglio medico. Nella scelta dell´attività fisica da praticare è opportuno seguire il buon senso e tener conto delle effettive forze disponibili per programmare con gradualità gli impegni che si vogliono far assumere rispetto ai tre fattori che caratterizzano ogni prestazione fisica: intensità, frequenza e durata. È chiaro che questi fattori non possono essere uguali in tutte le fasce di età. Le attività fisiche consigliate sono quelle attività fisiche ideali per tutte le età, che vengono svolte attraverso un lavoro prevalentemente aerobico: jogging, nuoto libero, bicicletta o cyclette, pattinaggio. Anche lo sport agonistico, a pari di altre attività motorie, ha come primo obiettivo la salute del nostro corpo; una preparazione fisica ottimale prevede un allenamento aerobico di base anche in sport prevalentemente anaerobici, tuttavia l´elevato impegno fisico e psichico che gli allenamenti e le gare prevedono, sconsigliano la pratica di sport agonistici dopo i 45/50 anni, superata una certa età è consigliabile abbassare notevolmente i ritmi e l´intensità dell´allenamento. Naturalmente la prevenzione dell´ictus non si basa solo sull´attività motoria; infatti, oltre ad intraprendere uno stile di vita "attivo” bisogna associare a questo l’eliminazione di altre cattive abitudini: dieta squilibrata, alcool, fumo, ecc.. Oggi possiamo dire con certezza che l’attività motoria è il mezzo più efficace per il mantenimento di un buono stato di salute e per la prevenzione di diverse patologie.
Palermo 12 Febbraio 2016 Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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