Inserita in Salute il 19/07/2013
da redazione
Otite esterna al mare o in piscina, nel 70% dei casi colpa dei batteri
Prurito, rossore, gonfiore, secrezione e mal di testa. Sono i sintomi inequivocabili dell´otite esterna, conosciuta anche come “otite del nuotatore”.
Un processo infiammatorio a carico del canale uditivo esterno diffuso d´estate tra chi frequenta assiduamente: mare, laghi e piscine.
«L´otite esterna colpisce dal 3 al 7% della popolazione che frequenta nei mesi estivi spiagge e piscine in cui le acque possono contenere agenti patogeni. L´origine del disturbo, infatti, può essere scatenata dai batteri nel 70% dei casi e da funghi nel 30%». A fotografare il fenomeno è Stefano Di Girolamo, responsabile dell´Unità operativa semplice di audiologia e foniatria dell´ Università Tor Vergata, Roma.
«Le otiti da batteri possono coinvolgere più facilmente l´orecchio medio e sono più dolorose - sottolinea l´esperto - tra i fattori predisponenti dell´infiammazione auricolare ci sono anche malattie come il diabete, l´esposizione ad un tasso di umidità molto elevato nell´ambiente e la secchezza del canale auricolare».
Altro problema che può sorgere in chi è affetto da questo problema è l´abbassamento dell´udito «la prima cosa da fare è rimuovere la secrezione con lavaggi con l´acido borico - sottolinea Di Girolamo - può essere anche necessario mettere delle gocce di antibiotico per contrastare l´azione dei batteri o di antimicotico se l´otite è causata da funghi».
Secondo l´esperto, per evitare di ritrovarsi con un otite esterna acuta, la variante più frequente in assoluto, quando ci si reca ad esempio in mari esotici, i cui sintomi esordiscono improvvisamente generalmente entro le 48 ore dall´infezione «bisogna fare molta attenzione alla qualità delle acque in cui ci si tuffa - aggiunge Di Girolamo - poi si possono usare lavaggi con soluzioni apposite per l´orecchio da fare subito dopo il bagno soprattutto per chi in anni precedenti ha avuto già infezioni all´orecchio».
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