Inserita in Salute il 28/01/2016
da Giusy Modica
I DANNI DEL FUMO SULLO SPORTIVO
Praticare sport significa raggiungere quello stato di benessere che consente anche di allungare la vita. Consumare prodotti a base di tabacco, invece, significa ammalarsi e accorciare la vita. Sport e fumo sono due elementi opposti e inconciliabili. Chi fa sport, e ci tiene a farlo al massimo delle proprie capacità, non può fumare. L’attività aerobica si basa sull´efficacia del meccanismo di trasporto dell’ossigeno ai singoli tessuti. Un fattore incisivo come il fumo, che provoca un decremento della capacità polmonare, va ad alterare la normale funzione respiratoria, compromettendo, pertanto, non solo l’intero stile di vita, ma anche la singola prestazione sportiva. Tra i tanti effetti nocivi del tabacco figurano senz´altro: - Maggiore affaticamento; si riduce infatti il tempo di esaurimento delle energie fisiche in esercizi a sforzo continuato. - Blocco parziale dell´emoglobina; l’ossigeno non riesce a raggiungere i muscoli. - Riduzione del flusso sanguigno a danno dei muscoli, cervello e apparato cardiovascolare. - Riduzione cronica della funzione respiratoria; ossia il volume complessivo di aria immessa nei polmoni. - Alterazione del sistema nervoso; la nicotina agisce come una sostanza antistressante, ma altera le condizioni biologiche dell’organismo. - Aumento della frequenza cardiaca a causa di un sovraccarico del sistema cardio-circolatorio. Tutti questi effetti, uguali nei dilettanti e nei professionisti, ma più spiccati nei soggetti non allenati, derivano da due componenti: la nicotina e il monossido di carbonio. La nicotina, che determina l´aroma del tabacco e che è responsabile della dipendenza del fumatore, aggredisce soprattutto l´apparato cardiocircolatorio, provocando una riduzione delle dimensioni dei vasi sanguigni periferici e causando l´aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, dell´eccitabilità del miocardio e quindi dell´incidenza di cardiopatie ischemiche. Il monossido di carbonio, invece, sottrae ossigeno al sangue, inducendo effetti negativi sui tessuti. Fisiologicamente, l’impegno fisico aumenta il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica. Correlata a queste variazioni metaboliche si verifica un aumento della ventilazione polmonare, necessaria a mantenere costanti le pressioni parziali dei gas respiratori a livello degli alveoli polmonari, dove aria e sangue si incontrano. Ma lungo il tragitto polmone-muscolo se l’emoglobina incontra il monossido di carbonio va a legarsi con questo, perché è una molecola alla quale riesce a legarsi più facilmente, e quindi si riduce la quantità di emoglobina disponibile per il trasporto di ossigeno. 15 aspirazioni di fumo in 5 minuti causano, in condizioni di riposo, un aumento delle resistenze polmonari di tre volte. L’aumento di resistenza persiste per circa 35 minuti e interferisce negativamente con il lavoro respiratorio, aumentando il consumo energetico della respirazione, gravando sul consumo d’ossigeno totale ed interferendo con le necessità metaboliche dei muscoli periferici che lavorano. Questa situazione pertanto limita la possibilità di compiere un lavoro. Se il fumo riduce la performance sportiva, lo sport agisce aiutando chi vuole combattere la propria dipendenza dalla sigaretta. Come la nicotina stimola il sistema nervoso centrale affinché rilasci i mediatori del benessere (serotonina, dopamina, noradrenalina), lo stesso fa lo sport: funge da stimolo per la liberazione in circolo degli stessi mediatori ed è utile per vincere le crisi d’astinenza. Inoltre, l’esercizio fisico risulta un’ottima valvola di sfogo per incanalare ed eliminare tensioni e stress accumulati nel corso della giornata.
Palermo 28 Gennaio 2016
Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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