Inserita in Cronaca il 25/01/2016
da Umberto Crispo
COMITATO SPONTANEO AGRICOLTORI RIBERA – POSPOSTA UNA LEGGE DI RIFORMA CHE ASSEGNI AI CONSORZI DI BONIFICA ULTERIORI COMPETENZE E MANSIONI
“È ora di dire basta ad una gestione emergenziale dei Consorzi di Bonifica regionali e porre mano ad una seria legge di riforma per dotare i Consorzi di ulteriori e innovative competenze” – dichiara il portavoce del Comitato Spontaneo Agricoltori di Ribera, avv. Giacomo Cortese. “Allo stato attuale, infatti, stipendi non pagati e mancata stabilizzazione dei dipendenti di vari consorzi siciliani, ora in stato di agitazione, cronica mancanza di progettualità e un navigare a vista da parte dei Commissari, sono fattori che certamente non aiutano il mondo agricolo ad uscire dalla sacche dell´inefficienza al livello regionale, – spiega Cortese – se si considera che a pagare, per risolvere i problemi finanziari dei consorzi, saranno i consorziati, ovvero gli agricoltori a cui verranno caricati in bolletta i maggiori costi del servizio irriguo”. Mal vezzo quello di colpire la sola categoria degli agricoltori produttori per risanare i bilanci di enti in dissesto, laddove in altre parti d´Italia i Consorzi sono realtà fiorenti che contribuiscono ad arginare i dissesti idrogeologici ed hanno innovative competenze, beneficiando di convenzioni e risorse elargite da altri enti territoriali e svolgendo financo compiti delegati loro dalla Protezione civile. L´Italia viaggia a due velocità: a livello nazionale la scelta operata dal Governo, di trasformare il Ministero dell’Agricoltura in Ministero dell’Agroalimentare, avvalora il ruolo e la funzione dei Consorzi di Bonifica al servizio del settore primario; a livello regione siciliana, invece, si tagliano i trasferimenti ai vari consorzi, con la conseguenza che i consorzi di bonifica sono a rischio chiusura. La strada da percorrere per evitare l´interruzione dei servizi, a fronte della graduale soppressione del contributo regionale finora erogato, non è certamente l´aumento dei costi dell´acqua ad uso irriguo da far pagare agli agricoltori, ma l´ampliamento e la diversificazione delle attività dei consorzi di Bonifica, in modo da realizzare economie di scala e reperire altre risorse necessarie per il loro autofinanziamento. La proposta avanzata dal CSA è una legge di riforma che assegni ai consorzi di bonifica ulteriori competenze e mansioni, quali la gestione diretta degli invasi, la manutenzione delle strade interpoderali, la manutenzione dei valloni e dei canali di scarico, la pulitura degli alvei e degli argini dei fiumi e la sistemazione dei letti dei fiumi e delle strade, tutto ciò sull´esempio di quanto già realizzato dai Consorzi in altre parti d´Italia. A titolo di mero esempio il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno nel 2015 ha eseguito lavori per 11 milioni di euro per la tutela del territorio e la sua salvaguardia dal rischio idrogeologico; il Consorzio parmense si è occupato anche della sistemazione di strade e ha realizzato un sistema di monitoraggio di una frana, previa convenzione con altri enti; mentre il Consorzio di Udine ha costruito una rete irrigua in pressione, al fine di ottimizzare l’uso dell’acqua e risparmiare energia elettrica, ed ha installato apparecchiature di regolazione, sgrigliamento e filtrazione. “L’impegno assunto dal CSA è quello di sollecitare una vera riforma regionale del sistema dei consorzi di bonifica sull´esempio di quanto già realizzato in altre regioni d´Italia, in modo da superare la fallimentare gestione commissariale del Consorzio, finora inadeguata a risolvere i problemi. Il consorzio di Bonifica deve avere il ruolo di braccio operativo a favore degli agricoltori ed a vantaggio del territorio, garantendo ulteriori e diversificati servizi”. Su questi temi il CSA di Ribera non mancherà di assumere iniziative e di fare sentire la propria voce a sostegno di un comparto fondamentale dell’economia siciliana. (nella foto l´Avv. Giacomo Cortese ed il Presidente CSA Giuseppe Colletti)
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