Inserita in Cronaca il 23/01/2016
da REDAZIONE REGIONALE
IL VESCOVO PIETRO MARIA FRAGNELLI AI GIORNALISTI IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL PATRONO
Dentro i limiti delle istituzioni e delle situazioni ritrovare “il lungo respiro” per servire con coraggio la verità
Per vincere la tentazione di essere operatori di corto respiro al servizio, più che della realtà e della verità, di persone e istituzioni che a turno balzano sul palcoscenico della comunicazione, bisogna entra nell’area umile e feconda della profezia. Vicinanza a cui vive un peso maggiore di precarietà e di mancanza di “respiro” Domani, 24 gennaio, ricorre la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Il vescovo Pietro Maria Fragnelli – in questi giorni fuori sede per motivi istituzionali – ha inviato un messaggio agli operatori dell’informazione ai quali esprime la sua vicinanza personale e quella della Diocesi nella “consapevolezza di quanto sia diventata difficile l’arte del comunicare nel nostro tempo: difficile non solo per le sempre più precarie condizioni economiche e identitarie del giornalismo oggi ma soprattutto per le condizioni culturali che stravolgono il ruolo sociale del giornalista, spesso costringendolo ad essere operatore di ‘corto respiro’ al servizio - più che della realtà e della verità - di persone e istituzioni che a turno balzano sul palcoscenico della comunicazione di massa. In questo contesto – scrive il vescovo - ci viene in soccorso la figura del vostro santo patrono, San Francesco di Sales, uomo capace di grande sintonia con ogni persona – con il paese reale diremmo oggi – e di grande lungimiranza, dentro e oltre i limiti delle istituzioni e delle situazioni del suo tempo. Trovo particolarmente incisive le parole di papa Francesco di qualche giorno fa pronunciate durante una catechesi sulla misericordia di Dio – continua mons. Fragnelli - Di questo Dio misericordioso, dice il papa, è detto anche che è ‘lento all’ira’: letteralmente, ‘lungo di respiro’, cioè con il respiro ampio della longanimità e della capacità di sopportare. Dio sa attendere, i suoi tempi non sono quelli impazienti degli uomini; Egli è come il saggio agricoltore che sa aspettare, lascia tempo al buon seme di crescere, malgrado la zizzania (cfr Mt 13,24-30). Nel tempo in cui si accresce sempre più il divario tra i pochissimi straricchi e i moltissimi sempre più poveri, divario con chi fa la scelta assurda e folle di imbracciare le armi per combattere questa cultura dell’occidente, il giornalista che desidera essere veramente se stesso e vuole servire con coraggio la verità, è chiamato ad entrare in un’area umile ma feconda: l’area della profezia evangelica, dove si coltiva il respiro lungo della civiltà e della fede”. Infine l’augurio: “ Che San Francesco di Sales interceda per voi, per le vostre famiglie, per le vostre realtà di lavoro specie per quelle che portano un peso maggiore di precarietà e di mancanza…di respiro”. Il vescovo ha dato appuntamento ai giornalisti a Misericordia (Valderice) per l’otto maggio prossimo, giornata in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: ci sarà un momento di riflessione e d’incontro e, per chi lo desidera, la celebrazione del Giubileo della Misericordia con tutti gli operatori dell’informazione.
|