Inserita in Nera il 12/07/2013
da redazione
Marsala, i carabinieri mettono fine ad un incubo, arrestato stalker
Da quando aveva riacquistato la libertà a fine marzo 2013, il marito era diventato il suo tormento ma i Carabinieri della Stazione di Marsala hanno messo fine a questo inferno.
Sono scattate infatti le manette ai polsi di Antonino De Marco, marsalese 43enne pregiudicato. L’uomo era diventato un incubo per la moglie che aveva iniziato a denunciarlo nell’agosto del 2011. Ma l’inferno era iniziato qualche anno prima. Nel 2007 Antonino De Marco attuava nei suoi riguardi continue ed ininterrotte vessazioni, impedendole ad esempio di vedere i propri genitori ed usando diverse volte la forza contro di lei, percuotendola e cagionandole lesioni personali. Non sono mancati neanche vari tentativi della moglie di far tornare il lume della ragione al proprio marito: in uno di questi riavvicinamenti, tutti con esito nefasto, nel dicembre del 2010, durante una discussione molto accesa, la donna, oltre ad essere minacciata e ingiuriata, è stata colpita violentemente al volto con la conseguente rottura del timpano sinistro. Dopo di ciò la convivenza con il marito/aguzzino è stata interrotta e la donna ha trovato rifugio presso la casa dei propri genitori, portando con s´ la figlia nata dalla loro relazione; ma la condotta persecutoria è andata avanti. Nell’estate del 2011, infatti, in occasione di un incontro per vedere sua figlia, Antonino De Marco la minacciava nuovamente, arrivando addirittura in un occasione a bloccare la donna alla guida della propria auto, non curante della presenza della figlia minore che scoppiava in lacrime per l’accaduto.
Nel settembre 2011, Antonino De Marco veniva arrestato per rapina aggravata in concorso. Ma la pace dura poco. Sottoposto ad un periodo di detenzione in carcere e presso una comunità agli arresti domiciliari il 30 marzo scorso riacquistava la libertà e con essa finiva quella dell’ex convivente.
Dal momento del suo rilascio, infatti, utilizzava gli incontri per vedere la figlia al fine di controllare morbosamente la donna che aveva deciso di rompere ogni rapporto affettivo. Continue telefonate per sapere dove fosse piuttosto che blitz in casa o al posto di lavoro fino a minacciare i suoi capi tanto da farla licenziare, hanno portato la donna lo scorso 27 giugno a rivolgersi nuovamente ai militari della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Marsala, i quali ascoltavano il suo racconto e immediatamente, per timore di un’eventuale ulteriore reazione del De Marco, la scortavano presso l’abitazione di alcuni parenti residenti in un’altra città e che si erano dichiarati disponibili ad ospitarla.
Proprio in questo frangente, nel tragitto dalla Procura alla propria abitazione, il pregiudicato a bordo di uno scooter, tentava nuovamente di fermare la donna, inveendo nei suoi confronti: solo il deciso e repentino intervento dei Carabinieri lo faceva desistere dalla sua azione.
Per questi motivi, essendoci un reale e attuale pericolo che facesse del male alla sua famiglia, vista anche la pericolosità del soggetto nonch´ la sua recidività, i militari dell’Arma hanno richiesto con urgenza all’A.G. lilybetana l’adozione di un’adeguata misura cautelare e quest’ultima, ritenendo valido il quadro accusatorio nei confronti del soggetto nonch´ i suoi precedenti, ha emesso il provvedimento restrittivo in ottemperanza del quale i Carabinieri lo hanno arrestato e successivamente condotto in manette presso il carcere San Giuliano di Trapani: per mamma e figlia è stata la fine di un incubo.
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