Inserita in Nera il 12/07/2013
da redazione
Saccheggiavano e devastavano le abitazioni estive, stanati altri 2 topi d´appartamento
Qualche giorno fa le manette scattavano ai polsi di Massimo Sanna. Per lui l’accusa era di furto in appartamento a Trapani e questa mattina, altra doppietta favore dei Carabinieri della Compagnia di Trapani, instancabili nella lotta al crimine. A finire al fresco sono i pregiudicati trapanesi Leonardo Di Bella, trentacinquenne, e Settimo Marino, quarantenne responsabili, secondo gli inquirenti, di aver messo a segno benm undici colpi in appartamenti.
L’arresto è il risultato di un’attività di indagine condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Valderice e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trapani Franco Belvisi
I due pregiudicati sono stati tratti in arresto mentre stavano scontando ulteriori pene detentive in regime di arresti domiciliari presso le loro abitazioni, e subito associati presso la Casa Circondariale di Trapani San Giuliano, ove il Giudice provvederà ad interrogarli nei prossimi giorni. Di Bella e Marino erano già stati tratti in arresto dopo un rocambolesco inseguimento dai Carabinieri di Valderice e del Nucleo Radiomobile nel dicembre scorso, dopo aver devastato e depredato una abitazione estiva nella zona di Bonagia - Pizzolungo: per tali fatti i due erano stati posti agli arresti domiciliari e lì raggiunti anche da altri provvedimenti restrittivi dell’Autorità Giudiziaria.
Le indagini dei Carabinieri sono proseguite. Il fenomeno aveva infatti provocando un certo allarme sociale tra la popolazione preoccupata non solo dal fatto di ritrovarsi la casa violata dai ladri, ma anche parecchio danneggiata.
Molti gli indizi raccolti dai militari dell’Arma relativamente agli undici furti in abitazioni estive consumati nel periodo invernale tra le frazioni Pizzolungo di Trapani e Lido Valderice del Comune di Valderice. In alcuni casi è stato possibile prelevare campioni ematici e tracce biologiche lasciate dai malviventi, che a seguito degli esami specialistici presso il Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina sono risultati riconducibili proprio a Leonardo Di Bella e Settimo Marino.
I due operavano sempre allo stesso modo: dopo aver rotto una finestra o forzato la porta di ingresso, si introducevano nelle abitazioni utilizzate per le vacanze estive e quindi disabitate nel periodo invernale, dove oltre ad impossessarsi di elettrodomestici, suppellettili vari ed oggetti di valore, devastavano infissi, bagni per portare via la rubinetteria, causando spesso ingentissimi danni alle abitazioni, caricando poi tutto il materiale rubato su un motoape.
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