Inserita in Nera il 23/12/2015
da REDAZIONE REGIONALE
QUESTURA DI TRAPANI - PROVVEDIMENTI CAUTELARI
Personale della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Reati contro la Persona ha dato esecuzione a due provvedimenti cautelari emessi dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di altrettanti soggetti responsabili di reati contro la persona maturati in ambito familiare.
Le misure cautelari sono state emesse a seguito di articolate indagini condotte da uno gruppo di investigatori specializzato nel contrasto dei cd. crimini “di genere” sovente commessi ai danni delle fasce deboli.
Nel primo caso si è trattato di un soggetto - S.D. di Trapani di anni 36, pregiudicato –indagato per i reati di violenza privata, lesioni personali ed ingiuria nei confronti della di lui ex fidanzata.
La donna aveva infatti denunciato che, al termine di una relazione sentimentale con l’indagato, quest’ultimo aveva iniziato a perseguitarla, giungendo persino a chiuderla in casa, malmenarla e ad indirizzarle improperi sia verbalmente che attraverso i social network, tutto questo mentre lo stesso si trovava in regime di detenzione domiciliare per altra causa.
Alla luce di tali fatti, e delle indagini svolte, il Giudice di Sorveglianza gli revocava il beneficio della detenzione domiciliare ordinandone l’immediata carcerazione, per cui il S.D. è stato tradotto presso la casa circondariale di Trapani – San Giuliano.
L’altra vicenda è inerente all’esecuzione di una misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa dal Gip di Trapani, D.ssa L.Fontana su richiesta del PM Dr. F.Belvisi a carico di un pregiudicato originario di Erice – San Giuliano (G.B. di anni 37).
Lo stesso è indagato per i reati di atti persecutori (cd. stalking ) ed estorsione nei confronti del di lui fratello.
Le indagini hanno infatti appurato come l’indagato, disoccupato e senza fonti di reddito, avesse preso a perseguitare e minacciare continuamente il di lui germano al fine di ottenere somme di denaro sempre crescenti.
Nonostante un primo provvedimento di “diffida” del Questore di Trapani, l’indagato aveva continuato a tenere le medesime condotte recandosi più volte sia presso l’abitazione del fratello che presso il di lui luogo di lavoro, arrecandogli anche problemi con i suoi datori di lavoro perché più volte aveva minacciato di dare fuoco ai mezzi di proprietà della ditta presso la quale lavorava il congiunto.
È emerso dalle indagini come la parte offesa si sia vista costretta – sotto costante minaccia - a dare al fratello più di 1000 €.
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