Inserita in Politica il 21/12/2015
da REDAZIONE REGIONALE
SISTEMA INTEGRATO DEI RIFIUTI. ANCISICILIA: INACCETTABILI DA PARTE DEL GOVERNO REGIONALE ANALISI SOMMARIE E SUPERFICIALI SULLE RESPONSABILITÀ DELL´ATTUALE SISTEMA CRIMINOGENO
"Ancora una volta assistiamo con sconcerto alle dichiarazioni del diretto responsabile del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia che ha delineato un quadro parziale e sostanzialmente non veritiero dove le uniche responsabilità sarebbero attribuibili ai Comuni". Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia alle dichiarazioni dell´Assessore Contrafatto apparse oggi sulla stampa.
"All´inizio di quest´anno - continua Orlando - ho formalmente e personalmente denunciato alla Commissione Parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e alla Procura della Repubblica di Palermo nomi e circostanze che caratterizzano l´attuale sistema criminogeno nella gestione dei rifiuti in Sicilia i cui attori principali sono stati e continuano ad essere i mali governi della Regione e gli interessi economici di pochi privati".
"Fermo restando che ogni sindaco risponde delle proprie scelte amministrative di fronte alla legge, agli organismi competenti e principalmente ai cittadini che lo hanno eletto - prosegue Il Presidente dell´Anci Sicilia - non è con sommarie liste di proscrizione che si esce dall´empasse in cui l´attuale Governo Regionale ha relegato la Sicilia. Un sistema mai decollato rispetto al quale vi sono precise responsabilità che devono essere accertate dalla magistratura e dalla Procura della Corte dei Conti" ."Si accomunano - prosegue - in un unico elenco situazioni diverse legate a situazioni territoriali diversificate. Generalizzazioni rispetto alle quali l´Assessorato, che conosce nel dettaglio ogni processo amministrativo relativo ai rifiuti, semmai dovrebbe fare chiarezza. "
"Nulla si dice - conclude Orlando - sul fatto che sono le scelte della Regione ad aver stravolto nel 2013 l´impianto della legge regionale 9/2010 favorendo la moltiplicazione degli ARO e consentendo nei fatti la perpetrazione di interessi particolarissimi di pochi privati, che nei singoli territori operano in regime di monopolio e le cui posizioni sono state difese attraverso la presenza diretta nel Governo".
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