Inserita in Un caffè con... il 14/12/2015
da REDAZIONE REGIONALE
FEDERMOT - APRITE A CHI AMMINISTRA LA GIUSTIZIA LE PORTE DELLA GIUSTIZIA
Pubblici ministeri e giudici onorari fanno proprie le parole pronunciate da Papa Francesco nella cerimonia solenne di apertura della porta santa presso la Basilica di San Giovanni. E per sostenere le proprie ragioni, dopo aver bloccato per una settimana i tribunali ordinari, si apprestano a bussare alle porte del CSM per essere tutelati. Sembra infatti che tra le mozioni che potrebbero essere proposte al plenum dell´organo di governo della magistratura ce ne potrebbe essere una che prevederebbe di mandarli a casa tra quattro anni, quindi peggiore di quella governativa che li rottamerebbe non prima di dodici anni. Le loro istanze, invece, sono rivolte al riconoscimento dei contributi previdenziali e dei congedi di maternità e di malattia, ma soprattutto alla possibilità di raggiungere l´età pensionabile attraverso proroghe quadriennali dei propri mandati, così da conferire stabilità alla figura, pur confermandone l´inquadramento onorario. Attualmente, pur amministrando processi civili di qualunque valore e la maggior parte delle cause penali di competenza del tribunale in composizione monocratica o collegiale (dal furto al traffico di stupefacenti, dalla violenza sessuale allo stalking, dall´omicidio colposo alla rapina, ecc.) sono trattati peggio dei lavoratori in nero in quanto sono prorogati di anno in anno, in contrasto con il diritto dell´Unione europea (la quale ha già obbligato lo Stato italiano ad assumere i precari della scuola e il Regno unito a risarcire i magistrati onorari d´oltremanica). Nella legge di stabilità si è inoltre previsto un taglio di 14 milioni di euro agli stanziamenti destinati alla loro retribuzione e, anche se il Ministro Orlando promette che non si avvarrà della nuova norma finanziaria – ad avviso della Federmot incostituzionale – che lo autorizza a intaccare le indennità dei magistrati onorari, si è smarcato dalle loro richieste di stabilizzazione previdenziale invitandoli a rivolgerle anche al MEF affinché reperisca i finanziamenti. Il procuratore di Roma Pignatone e quello di Torino Spataro appoggiano invece, insieme ad altri capi di uffici giudiziari, le loro richieste, rispettose delle prerogative esclusive della magistratura di ruolo e coerenti con l´inquadramento onorario della categoria. Dispiace constatare che alcuni magistrati del CSM si siano resi autori di una proposta peggiorativa rispetto a quella del Governo, sostenendo la quale non solo rinunciano a rappresentare tutta la magistratura ordinaria, ma interpretano in modo assai discutibile gli interessi di quella di ruolo, la quale potrebbe solo giovarsi dell´ausilio di una magistratura di supporto onoraria ma non più precaria.
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