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Inserita in Politica il 13/12/2015 da REDAZIONE REGIONALE

ROBERTO TUMBARELLO E IL SUO DIARIO

ROBERTO
La strage silenziosa degli innocenti
Si sbiadisce l’immagine di quel cadaverino sulla battigia. Sommerso da quelli di altre centinaia di coetanei che annegano ogni giorno nel tratto di mare tra Grecia e Turchia. Quel bimbo è morto inutilmente. Per fortuna sono musulmani. Chissà se meritano misericordia? Se fossero puledri o anche cagnolini sarebbe un disastro economico. Interverrebbero i governi. Scoppierebbe uno scandalo. I bambini, invece, non costano nulla. Li chiamano profughi, ma sono futuri clandestini. Potrebbero anche diventare terroristi. Ecco perché ci guardiamo bene dall’assisterli. Quest’anno ne hanno contati 700, ma sono molti di più. Per loro non ci sarà bisogno di chiudere le frontiere. Hanno superato Schengen. Ormai sono liberi di andare dove gli pare, senza limitazioni né rischi. Son dovuti morire per ottenere il diritto di fuggire da guerra e miseria. Meno male che c’è il Mediterraneo, fedele alleato di chi difende l’integrità della patria e della razza. L’Europa risparmia pure le spese di tante bare. Gli adulti spariti tra le acque sono quattromila, il doppio dello scorso anno. Anche questi calcolati per difetto. Se rimanevano a casa loro sarebbero ancora vivi? Forse sarebbero finiti ugualmente sotto una bomba. Ormai la povera gente, di qualsiasi fede, muore comunque e ovunque. A piangerli è solo chi specula sulle esequie perché non avranno sepoltura. In questa nostra società che accusa gli altri di crudeltà, c’è anche una legittima corruzione nel trattamento dei morti.

Vai dove ti porta il cuore
Se le toghe fossero davvero rosse e la magistratura politicizzata non inquisirebbero nessun parlamentare. Seppure non più di moda passano subito dall’altra parte. Per convenienza e affinità. Quella è casa loro. Trovano comprensione e solidarietà, soprattutto una candidatura. Il comportamento morale non è bipartisan. In certe coalizioni la tolleranza è massima. Ha sempre ragione l’imputato. Basta dichiararsi prigioniero politico per essere accolti a braccia aperte. Non è richiesto un certificato penale immacolato. Anzi. Ecco perché bisogna abolire destra e sinistra. La scelta deve essere tra corrotti e uomini probi. Se no, ci saranno sempre tre milioni e mezzo di disoccupati, cinque milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà, giovani che solidarizzano con l’ISIS. Qualcuno si è dovuto scomodare fino a Messina, perché la recluta è sorvegliata e non può lasciare il territorio. Un tempo si dava la precedenza alle signore e alle persone di riguardo. Poi invocammo un ricambio generazionale. Eccoci accontentati. Che cos’ha quel cantautore da rimproverare alla Sicilia? Abbiamo le più belle spiagge del mondo. Crocetta fotografato in costume da bagno in dicembre. L’unità d‘Italia è cominciata proprio qui. Dov’è che Vecchioni ha visto gente di merda?

Le contessine Ugolino
Sono bastati alcuni attentati per rinnegare un passato di liberté, égalité, fraternité. I francesi cambiano motto. Torna la ghigliottina. Non è un voto di protesta ma di terrore. Molti e inutili i commenti su un successo che spettava a Jean Marie. Assente perché razzista. Adesso il volto dell’estrema destra è più umano, come quello di Salvini. Tranne che per il capostipite, 87 anni, deposto da un complotto familiare. Peggio che in Italia, dove, almeno, sono gli estranei a pugnalare alle spalle. A vincere è il nome del padre, non Marine. Adesso c’è pure Marion, 26 anni. Zia e nipote, divenute da un giorno all’altro leader, si dividono un’eredità scippata. Si preparino gli altri congiunti. Anche in Francia mancano gli uomini, come da noi. Con un partito euroscettico e xenofobo al 28%, i francesi si sentono più protetti. Così – evirando i gay, chiudendo le frontiere e aizzando ancora di più la rabbia delle banlieue – sconfiggono il terrorismo. Quegli elettori non sono stolti e ignoranti come i nostri. È la paura che fa votare Le Pen. E pensare che li abbiamo sempre creduti migliori di noi. Invece, anche da loro le toilettes sono in fondo a destra.

Un’altra scommessa truccata
La fregatura che dànno le banche agli sprovveduti è un intreccio di varie componenti. 1) ignoranza, 2) avidità, 3) evasione fiscale, 4) raggiro, 5) assenza dello stato. Ma, anziché individuare le colpe, si decide ora di far pagare un 30% a chi non c’entra nulla. Si avvicina una scadenza elettorale ed è naturale che i politici mendichino voti. Tanto, per chi comanda quello di scambio non è reato. I bancari già rei confessi – mentono ai clienti. Tanto, poi, non pagano di tasca propria. Invece, bisognerebbe incriminarli. La Banca d’Italia che cosa ci sta a fare? Didascalie: 1) L’analfabetismo di ritorno è al 70%, tra questi c’è chi investe in Borsa. 2) Si scelgono i titoli a maggiore rischio perché più alti sono gli interessi. 3) Come fa un artigiano ad accumulare tanti soldi? 4) Approfittando di ignoranza e avidità dei clienti e intuendo la provenienza del denaro, la banca li indirizza in modo disonesto. 5) Altrove non accade perché, dopo avere accertato che i redditi sono leciti e le tasse tutte pagate, lo stato tutela la proprietà dei cittadini. Sconvolgente è che ci tocca pure ascoltare che il paese progredisce. Com’è possibile? Non c’è una sola cosa che va bene. Ogni giorno se ne scopre una nuova. Che l’ISIS sia provvidenziale? Mettendoci paura, ci distrae dai problemi.

Ecco l’Italia del futuro
Se il PIL aumenta di uno zero virgola qualcosa, il merito è dell’economia europea che sta aumentando notevolmente e alla quale la nostra è agganciata. Se lo ricordi chi vuole uscire dall’euro. Se ci fosse la lira, saremmo ancora in recessione, forse falliti. Col petrolio ai minimi storici, dovremmo volare. Gli altri paesi crescono molto di più. L’incremento di cui andiamo fieri è un fallimento. Con le facilitazioni che il governo dà agli imprenditori qualche migliaio di assunzioni non sono un successo. Nei call centre lo stipendio più elevato è 400 euro al mese. Le aziende continuano a chiudere. Le banche sono in dissesto. Tranne i giovani che applaudono questuanti alla Leopolda, tutti gli altri sono depressi e rassegnati. Tanto che la metà dei disoccupati non cerca nemmeno più lavoro. Vivono alle spalle della famiglia, finché sarà possibile. Poi peseranno sulla collettività. Tutte le prospettive di crescita sono dimenticate. Le leggi su omofobia, Rai, prescrizione, terzo settore, ius soli giacciono in fondo a un cassetto. La tortura in Italia non è reato. Tutto bloccato. Non per colpa del bicameralismo perfetto, ma della mediocrità e dell’inefficienza di chi decide. Procede solo la riforma costituzionale, che ridurrà libertà e democrazia. Padoan ubbidisce. Tutti silenti in letargo, non solo il Parlamento, impotente e inadeguato. Manca l’entusiasmo e anche la dignità.

Meglio se ricchi e potenti
Procedura d’inflazione contro l’Italia. Non vengono censiti i migranti. Sono loro che si rifiutano. Stia tranquillo Salvini. Il nostro è solo una servitù di passaggio. La meta sono i paesi più evoluti. Dove ormai le impronte digitali si rilevano elettronicamente. Non c’è più bisogno di sporcarsi le dita. Per i profughi Noi usiamo ancora il vecchio sistema. Non perché sia più pratico. Anzi, è molto lento. Ma godiamo nel vedere la povera gente a disagio. Perché senta il peso della tragedia che sta vivendo. Così, ci crediamo superiori. Molti di quegli straccioni con i figli in braccio sono intellettuali, professionisti, artisti. Scappano dalla guerra e dalla carestia. In cerca di un avvenire migliore. Anziché ammirarli per i sacrifici che affrontano e i rischi che corrono, noi li schediamo come delinquenti. La maggior parte annegano in mare. Quei pochi che arrivano li trattiamo da miserabili. Non abbiamo per loro il rispetto che pretendiamo dagli altri. Ne calpestiamo la dignità, ergendo muri e barriere di filo spinato. Perché poveri e innocui. Siamo talmente stolti da accogliere solo chi è ricco e potente a nostre spese. Molti italiani emigrarono, altri combatterono e morirono, perché noi crescessimo meglio. Fu un sacrificio inutile.

 

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