Inserita in Salute il 12/12/2015
da Giusy Modica
ATTIVITÀ FISICA PER UNA MIGLIORE PLASTICITÀ MENTALE
I tanto lodati effetti benefici dell’attività fisica riguardano l’intero organismo e quindi anche il nostro cervello. Alcuni studiosi hanno cercato di scoprire in che modo una regolare attività motoria influisca positivamente sulle prestazioni mentali, e in che modo, dunque, possa potenziare, oltre ai muscoli e al cuore, anche le capacità cognitive come memoria, attenzione e creatività. La plasticità del cervello è massima durante lo sviluppo, per poi diminuire drasticamente nell´adulto. Un’attività fisica moderata, come un’ora di cyclette, riesce a potenziare la neuroplasticità in particolare della corteccia visiva. Studi condotti da ricercatori italiani hanno dimostrato come guardare la tv con un occhio bendato e contemporaneamente praticare un’attività aerobica da camera, alternando 10 minuti di pedalata con 10 minuti di riposo, aumenti la plasticità visiva, e quindi la durata della percezione del segnale, in modo misurabile fino a 2 ore. Chi aveva svolto attività fisica presentava, rispetto a chi era rimasto seduto in poltrona, il fenomeno della “rivalità binoculare” in modo molto accentuato. Si tratta di un fenomeno legato alla nostra percezione delle immagini, come derivanti dall´unione degli stimoli su entrambi gli occhi. In pratica le colonne di dominanza oculare, cioè le zone in cui per ciascun occhio arriva lo stimolo, vengono unite dal cervello per dare un’immagine unica tridimensionale che varia in profondità. Il sistema visivo completa la sua maturazione nel corso dell’infanzia e le colonne di dominanza oculare si possono modificare solo durante una breve finestra temporale. Se un bambino ha l’occhio pigro (ambliopia) queste colonne si formano male e, se non si interviene prontamente, la sua acuità visiva rimarrà per sempre inferiore. Dunque, prima che si stabilizzi una condizione di ridotta acuità visiva bisogna intervenire bendando l’occhio dominante in modo che l’altro riesca a produrre una correzione che poi rimane nel tempo. Giocando su questo meccanismo gli scienziati hanno riprodotto la correzione di questa alterazione. Attraverso questi studi, l´esercizio fisico volontario si è rivelato una via promettente per stimolare la plasticità visiva in maniera fisiologica e non invasiva, ed inoltre si rivela pure non solo come un´abitudine salutare, ma anche come un aiuto per il cervello a mantenersi giovane.
Palermo 12 Dicembre 2015
Giusy Modica Consulente per la salute con lo sport presso l’Associazione Anas zonale Oreto. Per informazioni e appuntamenti chiamare al numero 091-336558 dalle ore 9:00 alle ore 13:00.
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