Inserita in Cultura il 11/12/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ALL’EXTROART, DOMENICA 13 DICEMBRE ALLE ORE 18,15, PERFORMANCE DI BIBI BIANCA
Palermo, 11 dicembre 2015 - Riecco Bibi Bianca a Palermo per riabbracciare i suoi cari e per sfuggire alla torrida estate brasilera. Nel suo trolley molte novità: insegna italiano e cultura italiana all’ UFPR (Universitade Federal Do Paraná), è direttore artístico del Teatro Pequeno de Palotina, autore, dal 2013, dei “romanzi d’appendice” del giornale Folha de Palotina e ha pubblicato nel 2014 “O assassino de Palotina” e nel 2015 “Pedron”. In serbo per l’Italia un nuovo libro “Donne mie perdute (Vorrei baciare i tuoi capelli neri)” che ha appena finito di scrivere, che non ha pubblicato e nemmeno intende farlo. Però lo vuole presentare. Lo vuole far conoscere a chi ha orecchie per intendere, cuore per capire e sensibilità per condividerlo. “Per passare – spiega l’autore - dalla fatalità del Misertabile al fare della propria vita un’opera d’arte, concetto ESTETICO espresso da Oscar Wilde e ripreso da D’Annunzio, bisogna passare attraverso la creazione del capolavoro. Van Gogh ne fece 860, Dino Campana uno, rimasto chiuso per 60 anni nel cassetto di Ardengo Soffici che si era dimenticato di averlo ricevuto”. Se “Donne mie perdute (Vorrei baciare i tuoi capelli neri)” è un capolavoro spetterà al giudizio che, per sua natura, è postumo e, per sua fragilità, spesso superfluo. Nel frattempo, è capolavoro il pensiero attraverso l’amore: Dissacrante ( Bukowski); Cortese-scortese (non donna Ma-donna); Lírico (Pound); Trasgressivo (Cioran); Sentimento-struggimento (romantico). Rosalba, Laura, Sabrina, Mimma, Rita. “Donne mie perdute”, come se fosse mai esistito un possesso, ammesso che ci sia un possessore e un posseduto (ed eventualmente è il posseduto che possiede il possessore). È capolavoro il pensiero attraverso la Trasgressione (occupare nel ’68 era l’ovvietà, disoccupare era la trasgressione), attraverso la Tradizione (l’eretico è sempre ovvio, se non nasce tale finisce per esserlo, relegando il tradizionale a essere eretico), così come la Rivoluzione è sempre borghese (in Francia tagliarono la testa a un re per mettere sul trono un imperatore)”. L’appuntamento è il 13 dicembre, ore 18,15, all’Oratorio Santo Stefano Protomartire (EXTROART), piazza Monte di Pietà. Nella performance, coadiuvato da una ensemble musicale composto da Nunzia Luca (piano), Giuseppe Passarello (piano e fisarmonica), Giovanni Costantino (percussioni e tammorre), Marco Correnti (violoncello), Riccardo Tumminello (tenore), Patrizia Genova (canto), Bibi Bianca interpreta, legge o recita pagine del suo libro, seguendo il filo di una biografia intima dove: “il perdonare corrisponde al perdersi: non più ti perdóno ma ti pérdono. Ti perdono i perdoni. I perdoni non riscattano, non gratificano. Sono condanne che sanciscono un torto presunto e il perdonato diviene, colpevole o meno, oggetto della benevolenza altrui. In quanto a chi perdona, prima o poi si perde, per se stesso o per volontà altrui”. “Cu c’è, c’è! E per chi c’è, c’è la cuccia” un simpatico fuori programma offerto dalla Extroart per tutti coloro che porteranno due libri usati, riceveranno in cambio una degustazione del dolce tipico del giorno di S. Lucia. Ingresso Libero fino ad esaurimento posti a sedere – info: 3397152542
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