Inserita in Politica il 11/12/2015
da REDAZIONE REGIONALE
DOMANI L’APERTURA DIOCESANA DELLA “PORTA DELLA MISERICORDIA” IN CATTEDRALE: UN EVENTO SPIRITUALE, UN APPELLO PER TUTTI
“Con Maria vogliamo costruire una Chiesa rinnovata, consapevoli che ciò che sorregge la Chiesa è l’architrave della misericordia, non la furbizia miope del potere” Molti fedeli sono attesi in pullman dai diversi paesi della Diocesi. Un gruppo di animatori della Caritas arriverà a piedi da una periferia della solitudine molto significativa: la casa di riposo per anziani del Serraino Vulpitta dove già a partire dalle 15.30 si terrà un momento di preghiera e di festa. I LUOGHI: L’EX MERCATO DEL PESCE, LA “PORTA SANTA”, LA CATTEDRALE Il raduno dei fedeli (ore 17.30) non è previsto in una chiesa ma in una piazza molto significativa nel centro storico della città: quella dell’ex Mercato del Pesce, luogo aperto dell’incontro e dello scambio, in cui si intrecciano cultura e storia, simboli e tradizioni, le persone con la loro vita concreta. Qui il vescovo con alle spalle l’icona della Madonna di Misericordia, una riproduzione della tela di Andrea Carreca custodita nell’antico santuario, l’unico in Diocesi intitolato a Maria madre di Misericordia, con una preghiera iniziale darà il via al breve pellegrinaggio che sempre si concluderà davanti al portone centrale della Cattedrale “San Lorenzo” (ore 18.30 circa) dove aprirà la “Porta Santa” compiendo un gesto fortemente simbolico che significa assumere l’apertura del cuore, lasciarsi raggiungere dalla misericordia di Cristo, farsi porta. La “Porta Santa” che simboleggia Cristo porta, è un luogo fortemente evocativo nella tradizione della Chiesa: nei primi secoli nella soglia della porta veniva accolti sia quanti desideravano ricevere il battesimo sia i pubblici penitenti che rientravano nella piena comunione con la comunità. Oggi rappresentano il luogo dell’accoglienza di tutti gli uomini, con le proprie ferite e i propri desideri di bene, che vogliono incontrare e fare esperienza della Misericordia. L’altro luogo simbolo di questa celebrazione è la Cattedrale, chiesa madre di tutta la Diocesi che rappresenta l’unità della chiesa locale intorno al vescovo, ha anche questa forte valenza unitiva e relazionale: è tutta la chiesa, in tutte le sue espressioni, con limiti e risorse, testimone della misericordia e della tenerezza del Signore che scalda il cuore. “Ora, nell’Anno Santo, ci domandiamo: che cosa non abbiamo ancora sperimentato del Vangelo? – afferma il vescovo Pietro Maria Fragnelli riassumendo il significato dei segni giubilari - Certamente Gesù non ci propone una misericordia buonista, perché in lui misericordia, verità e giustizia convergono. Siamo chiamati all’Alleanza, entrando nel mistero di un Dio che crea per amore e per amore si mette sempre dalla parte delle creature, un Dio pronto a perdonare, a redimere: “L’amore di Dio è la ragione fondamentale di tutto il creato. Ogni creatura è oggetto della tenerezza del Padre, che le assegna un posto nel mondo” (Laudato si’, 77). Gesù, volto della misericordia del Padre, ci rivela il nostro posto unico nella Chiesa e nel mondo, dandoci la grazia del perdono per occuparlo con pentimento e responsabilità! Siamo protagonisti, non spettatori, di un cambiamento d’epoca, in cui il cristianesimo ha la grande sfida da vincere, dicendo – con le parole e le opere – che “la misericordia è un prodigio sempre possibile”. Accompagnati da Maria, vogliamo gridare al mondo che “di generazione in generazione si stende la sua misericordia su quelli che lo temono” (Lc 1,50). Con Maria vogliamo costruire una Chiesa rinnovata, consapevoli che ciò che sorregge la Chiesa è l’architrave della misericordia, non la furbizia miope del potere” IL GESTO: L’APERTURA DELLA PORTA INSIEME AD UNA FAMIGLIA Il momento principale di questo grande evento di preghiera comunitaria sarà, per la prima volta nella storia della Diocesi, l’apertura di una “Porta Santa”. Il vescovo Pietro Maria Fragnelli condividerà questo gesto semplice ma solenne con una famiglia: con i coniugi Fiore di Trapani e con i loro figli, varcherà la porta e mostrerà il libro del Vangelo. Proprio alle famiglie sarà dedicata un‘opera del Giubileo in Diocesi: un progetto i cui particolari sono ancora in fase di definizione, un “cantiere” – lo ha definito il vescovo nel suo decreto con le indicazioni per vivere il Giubileo in Diocesi - in cui accogliere le persone con la loro esistenza concreta, sostenere la loro ricerca e incoraggiare il loro desiderio di Dio e di vita ecclesiale piena con un attenzione soprattutto a tutte le famiglie “ferite”. Dopo l’apertura della “Porta Santa”, varcheranno la soglia anche tutti i fedeli presenti (le altre porte della Cattedrale rimarranno chiuse)e inizierà la Santa Messa. Alla concelebrazione eucaristica saranno presenti le autorità civili e militari del territorio. MAXISCHERMO NELLA CHIESA DEL COLLEGIO PER SEGUIRE IN DIRETTA LA CELEBRAZIONE Per favorire la migliore partecipazione dei fedeli alla celebrazione eucaristica in un clima di raccoglimento, un maxischermo collegherà la Cattedrale alla Chiesa del Collegio dove sarà possibile - grazie alle presenza dei diaconi permanenti - partecipare anche all’Eucarestia. Prima dell’arrivo della Processione entrambe le Chiese resteranno chiuse. La Chiesa del Collegio sarà aperta a partire dalle ore 18.00. DOMENICA L’APERTURA DELLE ALTRE “CHIESE GIUBILARI” E VENERDÌ L’INIZIO DEL GIUBILEO CON I DETENUTI Domenica, come già annunciato, si apriranno le altre otto “porte giubilari” della Diocesi e tutte le comunità parrocchiali – singolarmente o insieme tra comunità vicine – vivranno l’avvio giubilare. L’ultimo momento di avvio del Giubileo nella Diocesi si terrà poi venerdì 18 con i detenuti presso la Casa Circondariale “San Giuliano” con la presenza del vescovo.
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