Inserita in Un caffè con... il 30/11/2015
da REDAZIONE REGIONALE
RETEWEB - ESCLUSIVA LORENZO GUERINI ´SUL DOPPIO INCARICO SI METTANO DA PARTE FIBRILLAZIONI INTERNE AL PD´. FASSINA CANDIDATO A ROMA? ´COSÌ SI FAVORISCE LA DESTRA´
Lorenzo Guerini ha da poco compiuto 49 anni e ha una lunga carriera politica. Prima per 9 anni presidente della provincia di Lodi poi sindaco per 7 anni della stessa città. Dal 2013 eletto deputato con il Pd e poi vicesegretario del partito. Come amministratore locale si è guadagnato il rispetto anche delle opposizioni. Con Renzi forma un tandem finora inossidabile. Guerini diplomatico che però non fa mancare spunti anche polemici, tiene le redini dell’organizzazione del partito. Lo abbiamo incontrato a Belgioioso (Pv) nel corso di una affollata riunione della provincia pavese del Pd. In questi giorni è stato rilanciato il tema del doppio incarico. La minoranza dem ha una strategia simile alla guerriglia. Spento un fuoco se ne accende un altro. E sul tema Guerini è netto “Non devono esistere polemiche sul doppio incarico di Renzi visto che lo Statuto del nostro partito lo prevede. In questo particolare momento – aggiunge -il governo è impegnato con tutte le proprie energie anche sul piano internazionale. Per questo riteniamo che sfumature che fanno parte del dibattito politico relativamente alle fibrillazioni interne del Pd vadano messe da parte”
Ma la minoranza dem non demorde e sulla situazione del partito insiste parlando di necessità di riorganizzazione. Arrivano anche da fuori colpi di cannone come quello di Prodi che afferma: “i partiti e le istituzioni non esistono più in Italia. Il sindacato tanto meno”. Che ne pensa Guerini? “Non credo sia così, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico, che è l’unico presente sul territorio con 6.500 circoli” Sul tesseramento però ci sono state polemiche interne nei mesi scorsi e ancora riaffiorano. “A ballisti e nostalgici di quando il Pd riportava risultati non proprio esaltanti, ricorderei che il numero degli iscritti di quest’anno è in linea con quello dello scorso anno, 366mila. A chi gioca i numeri Pd al lotto ricordo che nel 2012 gli iscritti erano 477mila e non 800mila o altre traveggole interessate. Che il Pd con la segreteria Renzi ha ottenuto il 2 per mille di 550mila persone, record assoluto per un partito forte, il primo partito europeo per numero di voti. E devo aggiungere che solo il 10% di chi ha devoluto al Pd il 2 per mille è iscritto al Partito. Se si fanno i conti è un grande risultato e io penso che chi ha deciso di contribuire in questo modo è parte del partito, certo in un’altra forma ma l’adesione è evidente. In realtà quello che non si vuole capire è che in Occidente, specie in Europa si sta modificando la forma partito e le cose stanno cambiando. Dobbiamo lavorare per costruire un’identità forte che sappia valorizzare il lavoro fatto per realizzare l’intuizione originaria del Pd. Una grande forza del centrosinistra riformista che sa assumersi fino in fondo la sfida del Governo” Ma tra le anime che hanno costituito il Pd c’è anche chi – pur essendo stato al Governo – ha poi deciso di uscire dal partito e inseguire un’unità a sinistra della sinistra che, a dire il vero, in Italia ha dato sempre risultati esigui. Fassina è “sceso in campo” come candidato sindaco di Roma. E’ una scelta che vi fa paura? Il vicesegretario del Pd non ha esitazioni: “Non abbiamo paura. Sottolineamo solo che questo tipo di scelte hanno come unico risultato quello di favorire la destra. Una storia già vista. E’ quello che vogliono?”
di Dario Tiengo
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