Inserita in Politica il 05/11/2015
da REDAZIONE REGIONALE
RIFONDAZIONE SUL CASO ALMAVIVA
Palermo 5 novembre - Ciò che sta accadendo in Almaviva è lo specchio di come un liberismo senza freni faccia ormai ciò che vuole dei lavoratori i quali sono sempre più deboli e isolati. L´azienda, che possiede un call center a Palermo,ha modificato unilateralmente l´art. 8 del contratto stipulato nel 2013 – dichiara Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo - trasformando la paga oraria a cui ciascun lavoratore avrebbe diritto in “talking time” che vuol dire in pratica che se un lavoratore in quattro ore di lavoro parla con potenziali clienti solo per 30 minuti, gli saranno retribuiti 30 minuti di lavoro riversando quindi sui dipendenti del call center il classico rischio aziendale. Tutto questo è semplicemente inaccettabile e lo ancora di più perché l´azienda non si è degnata neanche di fare una comunicazione ai suoi impiegati. Siamo innanzi - continua Fumetta – a un salto indietro di decenni rispetto alle regole minime dei diritti dei lavoratori, la dimostrazione che le politiche liberiste dei governi che si sono succeduti hanno distrutto innanzitutto la dignità di coloro che lavorano oltre ad aver distrutto un sistema che almeno garantiva che chi lavorasse non fosse definito povero. Invece adesso non è più così, molti di questi lavoratori sono sfruttati per una paga oraria che non migliora e anzi in molti casi peggiora le loro condizioni di vita.
Purtroppo - conclude Fumetta - in questa vicenda anche i sindacati finora hanno lasciato soli i lavoratori di Almaviva, contribuendo ancora di più a isolarli e renderli deboli. Rifondazione comunista è totalmente schierata a loro fianco che sono al momento l´anello debole del mondo del lavoro, e li invita a provare a uscire dalla loro condizione di isolamento e di organizzarsi collettivamente per far valere i propri diritti.
------------- Ufficio Stampa Rifondazione Comunista - Federazione di Palermo
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