Inserita in Politica il 01/11/2015
da REDAZIONE REGIONALE
VISITA DI STUDIO ICCROM E WORKSHOP PER LA CANDIDATURA UNESCO DELLE SALINE DI TRAPANI, PACECO E MARSALA
Una giornata dal sapore storico quella di Venerdì 30 Ottobre 2015 presso le Saline della Laguna al mulino d’Infersa a Marsala. Davanti ad una qualificata platea di intervenuti e’ stata discussa la proposta di candidatura a riconoscimento Sito Unesco in Provincia di Trapani dell’area vasta delle Saline di Trapani, Paceco e Marsala. Ha aperto i lavori il Presidente dell’associazione Strada del Vino Erice DOC Vincenzo Fazio promotore dell’iniziativa insieme al componente il direttivo dell’associazione arch. Angela Savalli, che ha dato il benvenuto alle numerose istituzioni e stakeholder intervenuti ringraziando anche i qualificati relatori esteri dell’ICCROM. Nella sua introduzione ai lavori, Fazio ha spiegato le motivazioni di questo progetto strategico che, seppur ambizioso per il territorio, risulta perseguibile con l’impegno concreto di tutti. Un impegno che potrà consentire al territorio della Sicilia occidentale, attraverso il raggiungimento dell’obiettivo della nomination UNESCO, di costruire un Brand di eccellenza della destinazione in grado di implementare i flussi di un turismo sostenibile a tema culturale e naturalistico e di intercettare tutte quelle risorse della U.E. propedeutiche ad imprimere un salto di qualità socio-economico alla Provincia di Trapani, valorizzando l’area delle Saline come sito a patrimonio dell’umanità. Un moderatore d’eccezione il Prof. Giacomo D’Ali Staiti che ha sapientemente intrattenuto gli intervenuti sull’importanza e sull’UNICUM che questa area costiera rappresenta per il nostro paese; un fazzoletto di terra e di splendido mare che va da Trapani Ronciglio fino a Salinella di Marsala. Le caratteristiche uniche legate alla notevole ventosità, alla pochissima umidita dell’aria e alla impermeabilità del suolo ne fanno un patrimonio di inestimabile valore che ha subito nei millenni una antropizzazione positiva che ne ha disegnato il territorio, che già agli albori della civiltà mediterranea dai Fenici veniva adibito e modellato per la produzione del sale, utilizzato ed esportato per millenni in tutto il mondo come conservante alimentare. E’ proprio in questo sito che ci si può fregiare di avere l’unico sale IGP al momento esistente in commercio, un prodotto della natura raccolto tradizionalmente ancora a mano ed in parte meccanicamente, grazie all’eccellente lavoro svolto da migliaia di generazioni di salinai “coltivatori del mare”, che tanto sapientemente si adoperano per produrlo e lavorarlo. La presenza e gli interventi dei Sindaci dei tre Comuni e degli Enti gestori delle riserve hanno impreziosito il Workshop; per il Comune di Trapani il Sindaco Vito Damiano ha dichiarato espressamente che: non esisteranno difformità amministrative che impediranno di portare avanti il Progetto unitario di candidatura all’Unesco, affrontare insieme questo percorso risulta fondamentale per far emergere l’iceberg qualitativo che è rappresentato dall’entroterra di tutti i comuni della provincia e di cui le Saline sono solo la punta di diamante. Tutto il territorio dovrà sentirsi coinvolto nel progetto, vista la ricaduta turistica, economica e di immagine che nei prossimi anni si potrà ottenere con la candidatura all’Unesco, anche per la possibile ricaduta sul futuro dei giovani che sul territorio potranno beneficiare di questo prestigioso riconoscimento. Per il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo: bisognerà fare sistema per sostenere il progetto di candidatura delle Saline all’Unesco e sarà determinante perché da soli non si va da nessuna parte; anche per lui si dovrà fare di tutto affinché il sogno si avveri per creare tutte le condizioni necessarie ad incrementare occupazione e turismo sul territorio. E l’Aeroporto Trapani-Birgi sarà un caposaldo strutturale inamovibile di un’area della Sicilia che non può disperdere le sue energie in campanilismi. Per il Comune di Paceco è intervenuto il Vice Sindaco Stefano Ruggirello entusiasta per un progetto che deve avere anche l’ambizione di mirare alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei prodotti tipici dell’area come l’aglio rosso di Nubia ed il melone giallo di Paceco. Il lavoro fatto negli anni dal Comune di Paceco con il WWF ha già prodotto frutti importanti in termini di incoming sul territorio, ma molto si potrà ancora fare per incrementare importanti presenze turistiche grazie al progetto di candidatura all’Unesco. L’Avv. Diego Maggio in rappresentanza del Libero Consorzio Comunale gestore della Riserva dello Stagnone, con la sua verve creativa ha introdotto l’acronimo TRA-MA a caratterizzare una unione tra i due principali Comuni che non dovranno più avere dietrologie da campanile, ma che dovranno intraprendere azioni ed atti amministrativi concreti all’insegna del dialogo e della costruttiva crescita sinergica per la valorizzazione dell’area costiera. Quest’oro bianco raccolto in ca.1.000 ettari di Saline è un gioiello messo in uno scrigno da millenni. Non si può non valorizzare questa grande ricchezza naturale, culturale ed enoica che insieme all’isola di Mozia, potrà essere certificata dall’Unesco come luogo della memoria dove l’umanità ha fondato le sue radici di civiltà. La Dott.ssa Rossella Giglio della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani ha focalizzato il suo intervento rivolgendo un accorato appello alle amministrazioni regionali affinché non abbandonino questi luoghi patrimonio della storia dell’uomo, cosa che hanno fatto in questi anni e che auspica non accada per il futuro grazie alla custodia e tutela della gestione prevista dall’Unesco. Oggi la Regione Siciliana su Mozia e sui siti circostanti è stata totalmente assente. La Soprintendenza da Lei rappresentata metterà a disposizione tutte le risorse intellettuali necessarie alla concretizzazione del progetto. Per la Dott.ssa Angela Accardi della Soprintendenza del Mare, la straordinarietà di questo territorio consiste nella fortissima antropizzazione che ha permesso questo UNICUM esclusivo dove l’uomo è stato positivamente simbiotico con l’ambiente naturale. La mescolanza tra acqua e terra sembra infatti un dono della natura; invece la mano millenaria sapiente dell’uomo ha caratterizzato magicamente il sito delle Saline dandogli valore aggiunto in termini di benessere salutistico ed economico nella produzione alimentare. La Dott.ssa Anna Giordano è intervenuta per il WWF, quale Ente gestore della R.N.O. delle Saline di Trapani e Paceco confermando la piena volontà dell’ente a collaborare al percorso di riconoscimento, auspicando che il piano di gestione del Sito Unesco possa dotare l’ente di strumenti idonei a salvaguardare il delicato ecosistema dell’area che risulta fragile e delicato e per il suo valore straordinario come patrimonio naturalistico, che non può venire trascurato o aggredito. In collegamento Skype, il Direttore della Fondazione UNESCO SICILIA Dott. Aurelio Angelini ha precisato che il percorso di riconoscimento Unesco è molto lungo ed impegnativo. Si dovrà intanto lavorare sulla proposta di candidatura valutando tutte le condizioni ed i fattori tecnico-scientifici che ne evidenziano e ne convalidano i requisiti del Sito per avviare una possibile candidatura a Patrimonio dell’Umanità. Per fare questo si è già attivato un confronto preliminare all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali presieduto dall’Assessore Antonio Purpura insieme alla Fondazione Unesco Sicilia. La ricognizione di tutte le aree siciliane degne di attenzione è cominciata; al momento in Sicilia solo le Provincie di Trapani e Caltanissetta non hanno alcun sito patrimonio mondiale Unesco e questo gap dovrà essere recuperato al più presto. I cittadini dell’area, secondo Angelini, devono però sapere che qualora si arrivi al prestigioso riconoscimento Unesco, tutto non sarà più come prima, nel senso che chi vive ed amministra il territorio avrà anche il compito di tutela, di custodia di un patrimonio dell’umanità. L’arch. Angela Savalli, in qualità di partecipante al corso ICCROM (in rappresentanza dell’Italia) e responsabile del tour del gruppo di studio in Sicilia (tra Palermo, Selinunte, Saline di Trapani, Paceco e Marsala ed Erice) dopo una premessa introduttiva sulle finalità del Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali (ICCROM), quale organo consultivo dell’UNESCO, precisa che il tema della proposta di candidatura a patrimonio dell’umanità dell’Area vasta delle Saline è stato illustrato ed affrontato dal punto di vista tecnico insieme allo staff ICCROM a Roma, anche con la partecipazione del Direttore Generale Stefano De Caro, assumendo così una visibilità importante all’interno dell’organizzazione intergovernativa dell’ICCROM. Nel merito, sono stati messi a fuoco alcuni punti al fine di soddisfare l’Outstanding Universal Value, ovvero il Valore Universale Eccezionale, ed individuare i criteri di candidabilità che dovranno tenere conto dell’autenticità, dell’integrità, della comparazione del sito a livello mondiale. La presentazione si è quindi conclusa riconoscendo che il sito rispetta sia criteri culturali sia naturali e potrebbe pertanto definirsi un Patrimonio misto, considerato il lungo trascorso storico che vede mescolarsi in questo contesto l’ambiente con l’opera dell’uomo in modo assolutamente sostenibile. Importanti e qualificati anche gli interventi da parte degli altri partecipanti dell’ICCROM del prof. Stefan Balici (Romania) e dell’arch. Rosilene Possamai (Brasile) che hanno da un lato espresso le loro suggestioni di meraviglia dopo la visita delle Riserve Naturali delle Saline di Trapani, Paceco e Marsala e dall’altro illustrato le linee guida per la preparazione della candidatura e, dopo una ricerca sul web, altri casi di Saline con i quali bisogna confrontarsi nella preparazione del dossier. A seguire, il collegamento Skype con l’arch. Jane Thompson, consulente ICCROM e Membro del Consiglio Superiore del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nonché coautrice del manuale di gestione del patrimonio culturale mondiale che, dopo i saluti agli intervenuti ed essersi complimentata con i sostenitori dell’iniziativa, ha proposto la possibilità di una candidatura di tipo transnazionale che potrà nel medio-lungo termine portare importanti benefici socio-economici al territorio. Ma per avviare la proposta di candidatura risulta fondamentale coinvolgere attivamente un ampio partenariato a sostegno del progetto, quindi Salinai, Associazioni culturali ed ambientali, Club Service, Operatori locali, Enti Gestori delle Riserve Naturali, Soprintendenze, Comuni, ecc. affinché tutti possano patrocinare e sostenere il progetto di candidatura che mira a valorizzare uno dei più importanti patrimoni culturali, naturalistici, archeologici d’Italia, che si auspica di potere certificare col marchio UNESCO, considerato che custodisce in se un gioiello fatto di terra, di mare e di sapiente e millenaria umanità. Il prossimo step, proposto a conclusione del Workshop, è quello di costituire un Comitato Promotore per avviare l’articolato e complesso studio tecnico-scientifico del sito, propedeutico a formare il dossier di candidatura a sito Unesco, che le Istituzioni territoriali coinvolte si sono impegnate ad istituire in tempi brevi. Infine, è parere di tutti gli intervenuti che i riconoscimenti di eccellenza straordinaria si definiscono tali solo perché inizialmente ritenuti impossibili. Ed i lavori del Workshop, promosso dalla Strada del Vino Erice DOC, hanno dimostrato agli attori più rappresentativi del territorio che per avviare il progetto di candidatura i requisiti potenziali delle Saline ci sono, ma bisogna crederci tutti, poiché per raggiungere e centrare l’obiettivo bisogna che gli amministratori del territorio trasformino i buoni propositi in azioni concrete.
Trapani 31 Ottobre 2015 Strada del Vino Erice DOC
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