Inserita in Politica il 27/10/2015
da REDAZIONE REGIONALE
TERRE EMERSE, CORRAO M5S EU: CASO COLTRARO PUNTA DI UN ICEBERG
L’europarlamentare siciliano rilancia le denunce fatte in sede europea ricordando l’inchiesta giornalistica su Fondi rubati all’agricoltura. “Proponiamo banca dati dei beneficiari ed abbassamento della soglia minima per il certificato antimafia” Strasburgo 27 Ottobre 2015 - “Inutile dire che noi lo avevamo detto e denunciato carte alla mano, interrogando la Commissione europea sulla gestione tutt’altro che cristallina dei fondi europei in Sicilia”. Così l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao commenta l’odierna inchiesta della procura di Siracusa “Terre emerse” che ha portato tra gli altri provvedimenti anche all’inserimento nel registro degli indagati del deputato regionale e notaio Giambattista Coltraro del partito Sicilia Democratica, il quale avrebbe contribuito alla conquista di centinaia di ettari di terreni da parte della famiglia dei Carcione, una famiglia molto nota alle cronache giudiziarie. “L’inchiesta della procura di Siracusa – spiega Corrao - altro non è se non la punta di iceberg di un sistema di truffe milionarie ai danni dei contribuenti europei e dei poveri agricoltori che a suon di minacce ed intimidazioni si sono visti sfilare dalle mani il frutto di una vita di fatiche. Un bel giochetto che più volte noi del Movimento 5 Stelle abbiamo sollevato. Lo ha fatto il senatore Mario Giarrusso, lo abbiamo fatto noi in Europa, denunciando la scorsa plenaria il meccanismo secondo il quale i soldi dell’Europa sono finiti nella disponibilità di consorterie mafiose in Sicilia. La vicenda è subito stata colta dalle cronache europee ed a tal proposito ho rilasciato una intervista per la BBC, che uscirà le prossime settimane. Mentre con i nostri collaboratori abbiamo continuato un lavoro di inchiesta, inchiesta che ha portato Diego Gandolfo e Alessandro di Nunzio a vincere il Premio Morrione di giornalismo investigativo con il documentario appena trasmesso in Rai dal titolo “Fondi rubati all’agricoltura” che parte proprio con la storia al centro dell´indagine della Procura di Siracusa e mostra per la prima volta in video le intimidazioni "in diretta" subite dagli agricoltori, oltre che il controllo violento e illegale del territorio da parte della "nuova" mafia rurale. Per accaparrarsi i fondi infatti – continua Corrao – la mafia truffa, usa la violenza, intimidisce. Gli agricoltori sono costretti con la forza a cedere i terreni e molti sindaci, titolari di centinaia di ettari di terreni comunali, come Fabio Venezia primo cittadino di Troina ed ancora Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, sono oggi costretti a vivere sotto scorta. E´ ora di un´operazione di controllo capillare della destinazione dei Fondi UE all´agricoltura. E´ scandaloso che la Regione Siciliana non abbia ancora attivato una banca dati trasparente e consultabile pubblicamente dei beneficiari dei Fondi UE per l´agricoltura. I cittadini hanno il diritto di sapere che fine hanno fatto i fondi. Noi siamo convinti che il caso Coltraro sia soltanto la punta dell´iceberg di un fenomeno ben più ampio. E´ l´ora di spulciare a una a una le assegnazioni dei fondi e capire quanti casi come questi ci sono ancora sepolti sotto le carte. Noi proponiamo una soluzione semplice e di facile applicazione, ovvero una banca dati dei beneficiari e l’abbassamento della soglia minima di 150 mila euro per la richiesta del certificato antimafia, che permetterebbe di verificare i beneficiari anche al di sotto della soglia assurda dei 150 mila euro” – Chiosa Corrao.
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