Inserita in Cronaca il 28/06/2013
da redazione
Alcamo: lavoratore della formazione professionale disperato si impicca in garage
Aldo Melodia, 58 anni, alcamese, presidente del Movimento politico Nuova Presenza, si è impiccato ieri pomeriggio intorno alle 14:00 nel suo garage. A trovare il suo corpo senza vita è stata la moglie al ritorno dal lavoro. Una scena alla quale gli occhi di nessuna persona vorrebbe mai assistere ma che è stata registrata proprio da chi, insieme ad Aldo, stava combattendo un periodo di crisi da troppo a lungo ormai.
Scoppiato con l’inchiesta sulla formazione professionale, i due coniugi, sopravvivevano ad una situazione insostenibile per tutti e cercavano di affrontare quello che il mondo dei lavoratori del settore combattono da oltre un anno. Risucchiati dentro l’occhio del ciclone dello scandalo i lavoratori della formazione si sono trovati vittime di una carneficina di cui solo le loro pelli ne pagano realmente le spese. E ieri il prezzo si è alzato.
La posta per ciò che per alcuni può essere solo un gioco è diventata troppo cara. Il costo si chiama vita. A togliere quella ad Aldo, prima della disperazione, sono stati probabilmente i suoi debiti. Quelli che aveva accumulato durante il tempo in cui ha atteso il pagamento del suo stipendio e che poi l’hanno visto in cassa integrazione guadagni in deroga da oltre un anno. Melodia era un dipendente del C.A.S., Centro di Formazione Professionale, di Alcamo.
Caduto in depressione da quando aveva perso il lavoro Aldo, sebbene avesse le spalle larghe e forti, non è riuscito più a sostenere il peso di quella situazione. Un’economia familiare al collasso visto che anche la moglie appartiene al popolo di chi attende uno stipendio da oltre 18 mesi. Lei lavora al centro di formazione professionale ANFE di Trapani.
Due rubinetti chiusi per colpa di qualcuno che ad oggi resta impunito nonostante la magistratura stia cercando in ogni dove i colpevoli. Il 19 giugno scorso la Procura di Palermo faceva luce sui fondi destinati alla formazione utilizzati invece per viaggi ed escort da politici e manager. Due giorni fa la Procura di Messina inviava avvisi di garanzia oltre lo stretto coinvolgendo il parlamentare nazionale del Partito democratico Francantonio Genovese, suo cognato, il deputato regionale del Pd Franco Rinaldi, che è stato anche segretario del regionale del Pd ed ex sindaco di Messina, le rispettive mogli, le sorelle gemelle Chiara e Giovanna Schirò, la sorella di Genovese, Rosalia, e per il nipote del parlamentare, Marco Lampuri. Ed ancora Nicola Bartolone, Graziella Feliciotto, Salvatore Natoli, Roberto Giunta e Concetta Cannavò attualmente tesoriere del Partito democratico di Messina. Se questo al momento non basta, serve.
Ma servono anche i soldi, quelli che tardano ad arrivare sui conti correnti dei lavoratori. L’emergenza salariale discussa a Palermo dalle sigle sindacali e dalla Regione non è infatti ancora cessata. Per chi aveva assicurato lo snellimento delle pratiche burocratiche, i pagamenti ad oggi procedono a rilento e, in alcuni casi, si perdono tra un ufficio e l’altro. Scherzi di cattivo gusto quando da scherzare non è rimasto più nulla.
Marina Angelo
|
|
|
|
|
|
|