Inserita in Cronaca il 23/01/2013
da redazione
Giuseppe Gulotta chiede 69 milioni di euro
E’ passato quasi un anno da quel 15 febbraio quando, la Corte d’Assise di Appello di Reggio Calabria, pronunciando la sentenza di assoluzione, ridava la vita a Giuseppe Gulotta, 55 anni, di cui ventidue passati da recluso. Giorno più, giorno meno, sono circa 8000 quelli che quest’uomo ha dovuto “vivere” in stato di reclusione perché accusato di essere uno degli autori della strage di Alcamo Marina del 27 gennaio 1976 in cui furono uccisi due carabinieri. Ma lui era innocente.
Fu un articolo del collega Maurizio Macaluso scritto nel 2008 su “Quarto Potere” ad aver fatto riaprire il caso. Gulotta trentasette anni fa veniva arrestato a soli 18 anni «Mi hanno picchiato, minacciato con la pistola in faccia, mi hanno sputato addosso, massacrato tutta la notte, costringendomi, a forza di botte, a confessare quello che non avevo commesso. Ora ne sono fuori, ma ho perso tanto della mia vita e di ciò che amo e nessuno potrà restituirmeli». Già. Nemmeno i sessantanove milioni di euro che ha chiesto allo Stato per l’ingiustizia subita, la libertà rubata, la vita calpestata. Per quello non c’è prezzo.
«La riparazione dell'errore giudiziario - spiega l'avvocato Pardo Cellini, che assiste Gulotta insieme con il collega Baldassare Lauria - va commisurata alla durata dell'espiazione della pena e alle conseguenze personali e familiari derivanti dall'ingiusta condanna».
Marina Angelo
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