Inserita in Politica il 17/10/2015
da REDAZIONE REGIONALE
SALEMI URBAN LAB: CHI PROTEGGE MATTEO MESSINA DENARO?
Salemi. "Chi protegge Matteo Messina denaro?". Questo il titolo dell´incontro che si terrà lunedì, alle 17.30, all´interno della sala del Castello Normanno-Svevo di Salemi, nel trapanese. L´iniziativa apre il secondo ciclo di incontri "SULLE BUONE PRATICHE DI FARE CITTà", inerenti la cittadinanza attiva, la legalità, la partecipazione, la creatività, l´arte e la rigenerazione delle città. Gli eventi sono organizzati dal laboratorio per le poltiche giovanili-Salemi Urban Lab, dell´assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Salemi.
L´incontro di lunedì, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Salemi, Domenico Venuti, e dell´assessore Maiorana, sarà coordinato da Lorenzo Baldo, giornalista di Antimafia Duemila che dovrà moderare il dibatto dei due ospiti: don Luigi Ciotti, ispiratore e fondatore del Gruppo Abele e presidente dell´Associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia, e il procuratore aggiunto della Dda di Palermo Teresa Principato, che coordina le indagini per la cattura della ´Primula Rossa´ di Cosa Nostra.
Daranno il loro contributo anche l´imprenditrice di Castelvetrano Elena Ferraro che ha co-organizzato l´incontro e che con le sue denunce ha detto no alle richieste estorsive di un esponente della famiglia Messina Denaro; Rino Giacalone, giornalista antimafia, Salvatore Inguí referente provinciale di Libera e Nicola Mezzapelle, presidente dell´associazione Peppino Impastato di Salemi. Il tema del dibattito rivela da un lato la volontà di affrontare a viso aperto il fenomeno mafioso ancora molto presente in provincia e dall´altro fa emergere la speranza di una presa di coscienza reale e concreta che porti alla denuncia del malaffare e della corruzione.
"Salemi si pone al centro del dibattito culturale a 360 gradi, partendo dal territorio e dal contesto sociale di riferimento - spiega Venuti -. La legalità rappresenta un valore imprescindibile e, soprattutto quando viene minata dalla presenza di fenomeni come la mafia, vale la pena di discuterne per stimolare gli anticorpi necessari a difenderla". "Si vuole fare della città di Salemi un laboratorio attivo in cui si sviluppano e si innescano nei ragazzi processi diversificati di educazione verso la conoscenza del proprio territorio, di rispetto della propria città ma anche azioni di lotta alle mafie e alla criminalità organizzata, attraverso testimonianze dirette", afferma Maiorana.
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