Inserita in Economia il 17/10/2015
da REDAZIONE REGIONALE
CACCAMO - ENERSYSTEMS PORTA A EXPO 2015 IL MIRACOLO DI SANT’ISIDORO AGRICOLA (1641) DI MATTIA STOMER,
“Il miracolo di Sant’Isidoro Agricola” (1641) di Mattia Stomer, è custodito nella Chiesa Madre di Caccamo, in provincia di Palermo, uno dei centri artisticamente più importanti della Sicilia.
Lo Stomer, interprete spettacolare della pittura di Caravaggio, non firmava mai i suoi dipinti. Soltanto due tele lo lasciarono tanto soddisfatto da convincerlo ad apporvi la sua firma e la data dell’esecuzione: una si trova nel museo di Anversa (Belgio), l´altra è proprio quella di S. Isidoro, prova questa del valore che il pittore stesso attribuì alla sua opera, riconoscendo in essa l’espressione più piena e più completa del suo tormento artistico. Un’opera di grandissimo valore storico e culturale che - in sintonia perfetta con i grandi temi di EXPO 2015 NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA - evidenzia il rapporto tra uomo, natura e sostentamento. Considerata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi “un’opera fondamentale per la storia artistica italiana”, rappresenterà la Sicilia all’interno della mostra da lui curata “Il Tesoro d’Italia”, ospitata nel prestigioso padiglione di Eataly. E proprio all’interno di Eataly, si terrà venerdì 23 ottobre alle ore 16.30, la conferenza stampa organizzata da Enersystems in collaborazione con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, per illustrare l’iniziativa culturale che vedrà ad Expo 2015 il dipinto di grande valore artistico della città di Caccamo. Alla conferenza, oltre al professor Sgarbi, parteciperanno esponenti italiani del mondo della cultura, dell’impresa, delle banche.
“Come azienda siciliana impegnata nel solare fotovoltaico residenziale - dice Nino Scimeca di Enersystems - siamo orgogliosi di contribuire a rendere visibile in Italia e nel mondo un frammento dell’immenso patrimonio artistico della nostra isola: crediamo infatti che l’arte, come l’energia rinnovabile, rappresenti una fonte infinita e sostenibile di energia pulita, che alimenta cultura e idee, generando così futuro e progresso. Riteniamo sia stata un’intuizione felice quella di far incontrare l’opera di Mattia Stomer con l’Esposizione Universale Milano 2015 - il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione - e con Vittorio Sgarbi. Volendo azzardare un parallelo con quanto teorizzato da Schopenhauer, ossia che “Il compito non è vedere quanto nessuno ha visto ancora, ma pensare quello che ancora nessuno ha pensato su ciò che tutti vedono”, siamo lieti di aver saputo e voluto cogliere il collegamento tra l’importante dipinto e il tema di Expo: un connubio che sposa il pieno gradimento del professor Sgarbi, confluendo nell’iniziativa culturale voluta affinché venisse riconosciuto diritto di cittadinanza nazionale e internazionale al patrimonio artistico della città di Caccamo, denominata dallo storico Inveges “La Cartagine siciliana”, che per la prima volta esce finalmente dai margini ristretti di un provincialismo esiziale. I miei ringraziamenti vanno alle autorità con cui mi sono interfacciato e che si sono impegnate a rilasciare in tempo utile tutte le autorizzazioni necessarie: Padre Giuseppe Calderone e il Cardinale Romeo, la Soprintendente Volpes e l’Assessore Regionale Purpura”.
“L’idea che il nostro tempo sia il tempo delle connessioni, e che tutto sia in rete, consentendo di vedere le stesse immagini, essere collegati con il mondo, a New York come all’Isola delle Femmine – commenta Vittorio Sgarbi - è un luogo comune di una falsa idea di progresso. Sarebbe altrimenti impossibile spiegare come nel 1641, un grande pittore olandese, di indiscutibile magistero, e naturalmente internazionale, potesse lasciare una sua opera particolarmente impegnativa e pregevole a Caccamo, dopo avere lavorato per i prìncipi Alliata di Villafranca a Palermo. E’ la pala con Sant’Isidoro di Caccamo è un’opera impegnativa, totalmente autografa, nella quale si manifesta una perfezionata conoscenza di Caravaggio – aggiunge il critico d’arte - arricchita da una rinnovata ricerca luministica. La pala di Sant’Isidoro è uno dei capolavori della pittura del Seicento, nato da una formidabile istanza estetica indifferente alle latitudini geografiche. Essa esprime un valore universale”.
“Un momento importante per il nostro territorio – aggiunge padre Giuseppe Calderone, arciprete della Chiesa Madre di Caccamo, dove è custodita l’opera – perché avere riconosciuto da un’autorità nel campo dell’arte, qual è il professor Sgarbi, il valore di quest’opera, individuata come una delle più belle della storia artistica italiana, ci dà speranza sulla forza espressiva del patrimonio artico-monumentale della nostra città. Un momento che deve essere per noi da provocazione, e da incoraggiamento, per la costante valorizzazione dei beni siciliani, in grado di inserirsi in un circuito a carattere regionale non solo per la cultura ma anche per l’economia. Desidero ringraziare tutte le autorità che hanno consentito l’organizzazione dell’evento, nonché, per la fattiva sponsorizzazione, la Enersystems della famiglia Scimeca”.
Iniziativa realizzata per gentile concessione di Padre Giuseppe Calderone, Arciprete di Caccamo
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