Inserita in Cultura il 04/10/2015
da REDAZIONE REGIONALE
L´ARAGOSTA E LA TRAGEDIA SFIORATA DI RICCARDA BALLA
Un dì estivo arrivarono al cancello di una villetta in quel di Mondello degli amici dei padroni di casa; si erano fatti circa 2 ore di macchina per portare in dono un´aragosta bella, grande e viva....vivissima! Essi furono accolti con urletti di giubilo, talmente tanta era la gioia che la padrona di casa stava seriamente pensando a come mandarli via velocemente mentre il marito indagava su come tener in vita il crostaceo, dunque se lo mettevano a bollire la sera tenerlo in frigo altrimenti congelarlo vivo!!!! AAARRGHH! Mentre venivano fatti accomodare in salotto, la padrona di casa chiese con fare indifferente ai sudati ospiti se volevano niente....loro, un pò perplessi e morti di sete dissero: "niente grazie"...bene, disse la padrona di casa andando in cucina a controllare la bestiola...nel frattempo il marito li porta a vedere fuori le rose, loro vanto e così lentamente, li accompagna al cancello direttamente, spintonati in macchina e salutati con grandi sbracciate! Si fiondarono in cucina, tagliarono gli elastici alle chele, misero l´aragosta in una scatola e corsero con ampie falcate alla macchina - rotta Sferracavallo. La padrona di casa rassicura la bestiola, l´accarezza mentre questa fissa il volto dello strano umano...e..quando il marito parla per dirle che il mare è vicino lei gira gli occhi e lo guarda. Si fa accarezzare e muove le chele delicatamente, arrivano al mare si cerca una zona di scogli, ci si guarda intorno affinchè nessuno veda, (per evitare un eventuale ripescaggio)... la si accompagna nell´acqua, la si saluta, l´ultima carezza, l´ultimo suo sguardo prima di ritornare alla vita che nessuno aveva diritto di negarle...lei alza una chela e saluta...(ma penso che quest´ultimo gesto sia un´invenzione della padrona di casa...). ... Riccarda Balla free italia.net
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