Inserita in Politica il 23/09/2015
da REDAZIONE REGIONALE
CONFINDUSTRIA MARMO TRAPANI - RISOLTA LA QUESTIONE DEI CANONI PER LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Regionale del decreto assessoriale recante le modalità applicative per il pagamento dei canoni per le attività estrattive di qualche giorno fa, trova definitiva soluzione l’annosa questione che la normativa introdotta nel 2013 aveva posto, sia per l’esosità di tale tributo, con oneri assai pesanti ed insostenibili per le aziende, sia per le incertezze interpretative sulle basi e modalità di calcolo poste a carico degli stessi cavatori, con assunzione di precise responsabilità di natura penale. “Un grazie particolare all’impegno dei parlamentari regionali trapanesi – evidenzia il Presidente di Confindustria Marmo Trapani, Vito Pellegrino – nonché all’intera Assemblea Regionale ed al Governo che hanno riconosciuto e corretto una errata impostazione della precedente legge che rischiava di mettere fuori mercato i nostri marmi. È stata, infatti, recepita una nostra proposta, messa a punto in Confindustria Sicilia, che assicura il gettito previsto con il pagamento di un canone equo e certo per ogni azienda”. “Da sottolineare – prosegue Pellegrino, che, in questa sua azione, Confindustria Marmo Trapani, oltre al supporto dei livelli provinciali e regionali di Confindustria stessa con in testa il Presidente Gregory Bongiorno, ha visto l’adesione e la partecipazione, attiva e fattiva, di tutti gli imprenditori del bacino marmifero di Custonaci organizzati in un apposito comitato con a fianco i lavoratori e le proprie famiglie, nonché le istituzioni del territorio con l’adesione di tutti i Sindaci del comprensorio. Un’azione congiunta, quindi, - conclude il Presidente – ed una unità di intenti che fa ben sperare per il futuro di questo nostro comparto e che ci spinge da subito ad affrontare le problematiche ancora irrisolte: dal Piano Cave, alla rivisitazione degli aspetti vincolistici, in buona parte correlati all’esistenza delle SIC e ZPS, per non parlare degli aspetti infrastrutturali assai carenti, in particolare viabilità e portualità”.
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