Inserita in Cronaca il 14/09/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LA DIOCESI DI TRAPANI RIPRENDE IL CAMMINO PER IL NUOVO ANNO PASTORALE 2015/2016
Ascoltare i “silenzi” del nostro territorio per dire di nuovo la parola liberante del Vangelo. Nuova attenzione al “cantiere famiglie” anche a chi vive il fallimento
Presentata ieri nella Chiesa del Collegio dei Gesuiti a Trapani la Lettera Pastorale del vescovo “Costruire e Allietare la Chiesa. L’anno Santo della misericordia tra tenerezza e giustizia”.
Guardare bene; costruire insieme; allietare sempre: sono queste le parole chiave degli Orientamenti Pastorali per l’anno 2015/2016 che il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha presentato ieri sera presso la Chiesa del Collegio a Trapani. La lettera – frutto di un lavoro iniziato con gruppi di studio e poi in Assemblea lo scorso mese di giugno – raccoglie le indicazioni che faranno da guida per il prossimo anno pastorale in tutta la chiesa trapanese. Tutti siamo chiamati a costruire la chiesa prendendo coscienza della nostra identità e missione senza aver paura dei nostri limiti perché chi assume consapevolezza del proprio limite – ha detto il vescovo – diventa risorsa. Ascoltare e mettersi in ascolto anche dei “silenzi” del nostro territorio, costruire insieme partendo con e dai poveri, rimettere al centro della vita della chiesa la famiglia sono alcune delle proposte lanciate ieri dal vescovo.“ Alla fine della processione dei misteri del 2015, ho elencato una serie di “silenzi” del nostro mondo cittadino, che attendono di essere “ascoltati” da tutti per costruire davvero insieme e “messi in ascolto” della Parola, per addivenire ad un progetto credibile e efficace. Penso alla carenza di mezzi e di punti di riferimento per far fronte alle emergenze; al dramma di quanti hanno perso il lavoro o chiuso attività imprenditoriali; al silenzio e al dolore delle vittime del lavoro e dei loro familiari; alla debolezza di valori civici e politici per resistere alle lusinghe di poteri occulti e alle logiche clientelari; alla violenza subita da quanti si oppongono alle iniziative e ai condizionamenti delle organizzazioni mafiose; all’emarginazione dei quartieri popolari; all’abbandono di chi non arriva alla fine del mese; alla solitudine degli anziani e dei poveri; alla “non voce” degli sfruttati e degli immigrati, dei barboni e delle prostitute. Il Vangelo è un tesoro di speranza, capace di rivoluzionare il nostro sistema di vita cambiando il nostro cuore e le nostre logiche. Dobbiamo trovare opere e parole per dirlo di nuovo, costruendo insieme risposte efficaci nel nostro territorio. Grande spazio, nell’Orientamenti proposti dal vescovo, al “cantiere famiglia” inteso come grande risorsa non solo della comunità cristiana ma di tutta la società. “Sollecito tutte le realtà ecclesiali - scrive il vescovo - a essere rispettosamente vicine alle esperienze di fallimento matrimoniale, che sono sempre una sconfitta per tutti; si tratta, dopo la presa di coscienza delle proprie responsabilità, di mettere ognuno nella possibilità di ritrovare fiducia e speranza”. Infine un richiamo all’Anno giubilare indetto da Papa Francesco che anche a Trapani sarà vissuto come momento straordinario per vivere la tenerezza della misericordia, “architrave su cui poggia la vita della Chiesa. La tenerezza dovrebbe avvolgere ogni azione della comunità ecclesiale”, ha concluso.
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