Inserita in Politica il 12/06/2013
da redazione
Elezioni comunali, vincono tutti ma soprattutto le donne
All’indomani del voto che ha portato la provincia di Trapani a rinnovare dodici amministrazioni comunali, prende corpo il balletto delle dichiarazioni dei vincitori e dei vinti. A sentirli tutti, come al solito, non ci sarebbero stati sconfitti. Addirittura hanno fatto capolino, con tanto di comunicati stampa, personaggi politici che si erano defilati quasi del tutto dalla politica del momento e che, invece, abbiamo capito dai loro discorsi che sono vincenti.
E’ il caso, per esempio, dell’ex deputato regionale Livio Marrocco che, pur non avendo nessuna lista ufficiale con il nome di “Noi per la Sicilia”, movimento che ha contribuito a creare, ha piazzato qualche consigliere comunale imbucandoli in questa o quella lista.
E’ il caso, ad esempio, dell’onorevole Nino oddo che ha vinto dappertutto: ha vinto a Paceco, dove ri-piazza un assessore; ha vinto a Valderice dove, per un soffio, non piazza nessuno; ha vinto pure a Custonaci, con Bica, e dove pensa di meritare un assessorato.
Vince il senatore d’Alì e se perde è solo per colpa dei “traditori”. Vincono i deputati regionali del PD che sostenevano, però, quelli che in alcuni Comuni hanno perso (vedasi Custonaci e San Vito) e che erano di matrice centrodestroide.
Il Pd vince ma litiga con una parte di se stesso rappresentata dal Megafono di Crocetta, presidente della Regione. A meno che non abbiano vinto in coalizione, allora il Megafono va bene. Vince pure Beppe Grillo che, a quanto pare, non legge bene i numeri che arrivano dalle urne. Vincono tutti.
E chi ha perso? Nessuno.
La verità, almeno secondo chi vi scrive, è che a vincere è stata la nuova legge elettorale siciliana che ha previsto, per la prima volta in assoluto, la possibilità della doppia preferenza e che è riuscita a far eleggere donne in tutta la Sicilia come non s’era mai verificato prima. E’ lo stesso Crocetta che ne parla soddisfatto e, stavolta, ne ha ragione.
Il presidente della Regione Siciliana sottolinea "il grande valore, sociale, culturale che ha la presenza straordinaria di donne e giovani tra gli eletti. La riforma del doppio voto di genere rimette in moto politica, rende protagonisti giovani e donne, rinnova i consigli comunali, questo vuole dire che siamo nella direzione giusta. Il lavoro che stiamo facendo - ha aggiunto Crocetta- è di cambiamento sociale e culturale che trasforma la società siciliana facendola diventare tra le più avanzate d´Italia.
Anche la partecipazione al voto al primo turno, è stata percentualmente superiore rispetto al resto d´Italia. I siciliani stanno riprendendo la voglia di partecipare alla politica e di volere portare avanti il cambiamento delle riforme”.
Ecco, appunto, le riforme. Ce n’è una che incombe e che rischia di creare, come ha già iniziato a fare, più danni che altro: quella dell’abolizione delle Province. Il tempo delle chiacchiere è passato.
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