Inserita in Economia il 12/07/2015
da REDAZIONE REGIONALE
UNIMPRESA - FINE DEI LAVORI DELLA TERZA GIORNATA IX SEMINARIO REGIONALE
PROCESSO TRIBUTARIO, TASSE TARSU E ALTRE IMPOSTE. Maurizio Villani, così esordisce al IX SEMIARIO REGIONALE: Occorre un giusto processo. Togliere la gestione delle Commissioni Tributarie al Ministero delle Finanze, e inserire la testimonianza nel Processo Tributario. Filosofia del Ministero delle Finanze è di scoraggiare il contribuente a intraprendere il Processo Tributario. Il processo Tributario è gestito dal Ministero delle Finanze, la stessa parte dalla quale si deve difendere il contribuente. Ingiusta impostazione. Giudici non specializzati e sotto pagati. Il destino delle nostre imprese è in mano a questo panorama. Il contribuente non è informato delle ingiuste procedure. Vito Abate annuncia: La prossima lotta fiscale sarà per l’annullamento dell’imposta sul reddito per gli immobili, inseriti nel libro cespiti, destinati alla produzione di beni e servizi, per le aziende che sono in crisi, e l’esonero delle imposte su tutti gli immobili produttivi, categoria “D” che non sono a reddito, e che non sono destinati alla produzione. Delegazione d’imprenditori Valdericini al seminario, Giuseppe Oddo e Giovanni Fontana presidente del comitato attività produttive: annuncia lotta di classe contro, percentuali assurde per IMU e TARI e contro l’amministrazione di Valderice. Castelvetrano importante contributo anche al seminario dal Sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, che ha anche sottoscritto il d.d.l. per il recepimento del DPR 380/2001. Conclude i lavori il direttore del Seminario, ing. Vito Abate: tutti i mali di cui si è discusso e le cure proposte sono inefficaci se non si attua il DIALOGO SOCIALE, per arrivare ad una scelta di valori ed obbiettivi condivisi. L’agenzia delle entrate, i comuni etc. devono dialogare con imprese e cittadini, per trovare assieme soluzioni condivise. Ricorrere all’Università per formare la nuova classe dirigente responsabile e preparata allo studio e al lavoro, con i nuovi mezzi di cui la tecnologia dispone. A nulla vale discutere e attuare progetti se l’intero territorio non è pronto e maturo per accogliere l’innovazione tecnologica, che assieme al recepimento delle buone prassi migliorerebbe la qualità della vita civile e sociale. Non dimentichiamo che stiamo pagando lo scotto, di una politica scellerata, con assunzioni d’impiegati pubblici, senza concorsi, e con sprechi immensi. Stiamo pagando con lacrime e sangue di aziende che sono state punite dal Ministero delle Finanze nell’attuazione 2 di progetti importanti per ignoranza dei finanzieri della tributaria che controllavano le aziende, spesso impreparati ad affrontare tali compiti. La Malvivenza ha compromesso il nostro territorio e nessun aiuto arriva dal fronte amico, che spesso, da le aziende sane, in mano ai custodi giudiziari che stroncano ogni attività produttiva, con sprechi e stipendi da capogiro. A volte con attività illecite. Alla fine, anche per vedere, errori giudiziari, e conseguentemente la fine della dignità dell’imprenditore e dell’azienda, a volte già nella fase delle indagini preliminari. Si confida quindi nel lavoro dei giudici civili, penali, tributari e amministrativi. A tutti i livelli. Che alla fine hanno in mano il destino delle aziende. Quindi, prima che il nostro territorio possa ripartire, occorre informare e formare sia i consulenti aziendali sia i finanzieri al fine di avere un’unica direttiva di procedura, e con l’ausilio del dialogo sociale, che vedrebbe i loro compiti anche più facili e appassionanti. Non esistono imprenditori scorretti, eventualmente possono esserci imprenditori costretti. Gli imprenditori investono tutto nella propria impresa e firmano le fideiussioni personalmente, ipotecando la sorte dei propri figli e delle successive generazioni. Le aziende in difficoltà cercano di pagare le tasse ed essere in regola con la legge, che è, di fatto, ingiusta e applicata da burocrati a volte degenerati e a volte incapaci. Che rubano lo stipendio, lasciando i cittadini a risolversi le questioni su carta bollata e nei tribunali. Va rivista la questione dei dipendenti pubblici, occorre una legge chiara e controlli sulla produzione e bontà delle attività svolte, sui contenziosi che il dipendente crea alla P.A., mettendo mani a una riforma che preveda il licenziamento in tronco del pubblico dipendente, per giusta causa. Quindi, dobbiamo essere scevri a risolvere le questioni nei tribunali, che può essere una soluzione tampone. La strada maestra è quella di predisporre le leggi a misura per l’uomo nell’epoca e nel luogo in cui vive. Di rispettarle e farle rispettare. Ad ogni modo, in un periodo così triste è bene ricordare che l’uomo per sua natura è intraprendente e ottimista, e riparte sempre, anche da zero. Perciò coraggio!…, onestà, lealtà e responsabilità civile devono essere le virtù che ogni individuo deve fare proprie anche con sacrificio. Per dimostrare che comunque il popolo siciliano è stato sempre distinto e produttivo, con inventiva e fantasia, calato in una terra meravigliosa con risultati da primati. Si ringrazia infine Mons. Crociata per l’intervento ai lavori del seminario e per il meraviglioso libro che ha regalato ai partecipanti al seminario. Libro che racchiude buona parte dei primati siciliani e che infonde coraggio e stima in se stessi. Con la speranza che non dobbiamo vedere altro spargimento di sangue di imprenditori disperati. Fine. Il presidente della commissione politiche legislative di Unimpresa, Vito Abate.
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