Inserita in Cultura il 28/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ROCCO FODALE PUBBLICA IL ROMANZO UN «ARROGANTE IRRIDUCIBILE
L’abbiamo finalmente tra le mani, ancora fresco di stampa, Un «arrogante irriducibile», il nuovo romanzo di Rocco Fodale. In verità, non ne abbiamo ancora conclusa la lettura, che, tuttavia, dai primi undici capitoli si annuncia davvero interessante – oltre che intrigante! Non solo per la vicenda umana del protagonista, Padre Giuseppe, rimosso dalla parrocchia trapanese di cui è titolare, per essere trasferito, come coadiutore del parroco, nell’isola di Marettimo … ma per i riferimenti – fantastici sì, ma non troppo! – ad una realtà diocesana, quella trapanese, da anni al centro di burrasche ancora non sedate. .. Non volendo (né potendo!) farne una recensione, ci soccorre la PREMESSA al testo nella quale l’Autore scrive: «Questo è il terzo volume di una trilogia sull’itinerario pastorale, psicologico, etico-spirituale del protagonista, padre Giuseppe, un prete che vive convintamente il proprio cristianesimo come testimonianza.» Ancora un racconto orchestrato «tra fantasia e cronaca, nella Trapani di oggi» devastata da scandali di varia natura che hanno coinvolto qualche mela marcia, sacerdoti indegni dell’abito talare… Alle trame dei primi due volumi, Il parroco de cuius (1a ediz. 1991, 2a 1999) e L’erede (1a ediz. 1993, 2a 2013), Rocco Fodale fa seguire la trama di questo Un «arrogante irriducibile»: «Padre Giuseppe è ormai titolare della parrocchia già di padre Sarino (il sacerdote che padre Giuseppe riterrà sempre suo maestro, ndr), dove continua la sua attività di testimonianza, anche mediante iniziative pastorali, culturali, assistenziali ecc., importanti per la parrocchia e il quartiere. Vescovo – non più il Salesiano (come era nel secondo volume delle trilogia, ndr) – e parroco rivelano mentalità molto diverse. Padre Giuseppe viene allontanato dalla parrocchia e trasferito nell’isola di Marettimo. Qui trova le condizioni per maturare la scelta definitiva della propria vita […]» Sfogliando le prime pagine del libro, due cose ci colpiscono. La prima: il volume è dedicato «Alla memoria di MICHELE ABATE, gentiluomo di stampo antico divenuto amico carissimo, tipografo pronto a perderci se il lavoro non era stato compiuto secondo le sue regole professionali ed etiche, dal sorriso perenne e rasserenante, anche quando ebbe consapevolezza della grave malattia che non gli avrebbe lasciato spiragli di vita; SALVATORE COPPOLA, editore della maggior parte dei miei libri, con la quale per la sua sensibilità, l’infelice e immeritata vicenda familiare, la coraggiosa scelta di affrontare i rischi per la pubblicazione di un certo tipo di libri, ho preferito aprire un rapporto editoriale durevole, trasformatosi in amicizia.» La seconda: con Un «arrogante irriducibile» Vincenzo Abate – per gli amici, Enzo – affianca alla sua professione di tipografo l’attività di editore in proprio. In questa Trapani, spesso afasica e culturalmente sonnolenta, noi – che abbiamo il privilegio di averlo per amico –, gli auguriamo il successo che merita. Coltiviamo la speranza che queste note (che altra ambizione non hanno se non quella di informare i visitatori del sito www.trapaninostra.it) faranno crescere i lettori di Rocco Fodale, scrittore sempre attento alla realtà trapanese…
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