Inserita in Sport il 26/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
LA VERNASCA SILVER FLAG È BEST OF ITALY
il 20 e 21 giugno 210 vetture hanno rievocato la celebre cronoscalata
All’inizio era un incontro tra pochi amici, oggi è una tra le più importanti manifestazioni per auto d’epoca in Europa. La Vernasca Silver Flag - rievocazione della cronoscalata automobilistica che, dal 1953 al 1972, vide i migliori piloti sfidarsi sui tornanti che da Castell’Arquato salgono a Vernasca - compie vent’anni, fatti di entusiasmo, di grandi vetture e di tanti appassionati che hanno condiviso con il CPAE Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca l’idea di questa festa motoristica singolare ed affascinante. L’anniversario è stato festeggiato il 20 e 21 giugno con una edizione dedicata, anche in considerazione della concomitanza con EXPO 2015, a “Best of Italy”, per celebrare una storia industriale espressione di capacità progettuali ed abilità alto artigianali invidiate in tutto il mondo, testimonianza di un patrimonio culturale che lega indissolubilmente passato, presente futuro. La formula dell’evento è semplice: 3 salite su strada chiusa, due il sabato ed una la domenica. Le auto, il tracciato e qualche pilota sono, più o meno, gli stessi di allora. Allo start si presentano in 210, con una folta rappresentanza straniera. Nell´elenco degli iscritti tante vetture da sogno. Come la Lancia Stratos Alitalia, ancora una volta nelle mani di Sandro Munari: insieme danzano tra le curve come fecero al rally di Monte-Carlo nel 1976. Ed ancora la Maserati Tipo 60/61 Birdcage Streamliner ex scuderia Camoradi guidata tra gli altri da Carroll Shelby, Nino Vaccarella e Masten Gregory, la Lancia LC1 che disputò il campionato mondiale Sport Prototipi nel 1982 e, direttamente dal Museo della Casa, la Matra 630, potente ed aerodinamica per sfidare i lunghi rettilinei di Le Mans, guidata da Henri Pescarolo. Fiat Chrysler Automobiles rinnova una sfida epica dei rally schierando la Fiat 124 Abarth Gr.4 del 1975 e la Lancia Fulvia Coupé HF 1.6 che sbancò Monte Carlo nel 1972. Alessia Ragazzoni siede alla guida della Tecno Formula 2 che accompagnò i primi successi internazionali del padre Clay, Annelise Abarth segue le auto dello scorpione con trepida emozione. Ci sono le Alfa Romeo, ancora velocissime: la 750 barchetta ambasciatrice del Museo pochi giorni prima dell’apertura, la 3000 CM, la 33/2, le TZ e le GTA. Accendono l´aria di entusiasmo e di vapori di olio ricinato le poderose Ferrari, monoposto e sport, le Maserati, rivali di sempre in pista e sulla strada, le Lancia ricche di gloria in circuito e nei rally, le Abarth che nelle cronoscalate costruirono buona parte del loro mito. E ancora Osca, Stanguellini, Bizzarrini, Moretti, Volpini, l’unico esemplare di Serenissima Jet competizione e tante altre, ognuna testimonianza eloquente del genio italiano. Quella che è stata la ribalta dei campioni è oggi un concorso dinamico unico al mondo, un festival dell’eleganza a motore dove le regine della velocità, per un due giorni, lasciano garage e musei per sfidare il vento e l’asfalto. Affrontano i quasi 9 kilometri del percorso con andatura allegra ma senza correre troppo: alla fine le classifiche sono stilate solo in base alla rarità, alla storia sportiva ed all’originalità delle auto. La giuria, composta da giornalisti, storici dell’automobile e rappresentanti dell’ASI premia soprattutto la Maserati, che si aggiudica due “Best of show”. Tra le vetture anteguerra la regina è la monoposto 6/4 CM del 1936, uno dei primi esemplari costruiti, oggi nella collezione di Federico Buratti. Tra le auto post ’45, invece, successo indiscusso per la Tipo 60/61 Birdcage Streamliner di Andreas Mohringer. Il trofeo “Best of Italy” premia la Lancia LC1 di Stefano Macaluso, mentre l’eleganza della Maserati A6GCS Pininfarina di Franco Lombardi conquista le preferenze di spettatori e concorrenti aggiudicandosi il trofeo COYS “Spirtit of Motoring”. Il trofeo Tag Heuer, un prezioso cronografo della collezione Monaco, è assegnato una icona di stile: la Fiat 1500 con carrozzeria Touring Superleggera di Daniele Turrisi. Ed ancora tanti riconoscimenti per le diverse categorie, per le diverse marche, per il restauro o la conservazione e così via. I premi sono soprattutto occasione per rileggere una dettagliata enciclopedia di automobilismo sportivo, rendendo esplicito il carattere eminentemente culturale della manifestazione. Ma ancor più importante è sottolineare come questo patrimonio tecnico e di conoscenza sia offerto all’attenzione ed alla considerazione del pubblico nella maniera più naturale e diretta possibile. Nel paddock o nel parco chiuso ognuno può avvicinare le auto più preziose e rare, conversare con proprietari e piloti, scattare foto a pochi centimetri di distanza, spesso infilare i bambini negli abitacoli. Poi, quando i motori si accendono invitano - come scrive Alessandro Baricco nel romanzo “Questa storia” - a “vedere il sogno, la velocità, il miracolo…”., a vivere emozioni altrimenti impossibili se non alla Silver Flag.
CLUB PIACENTINO AUTOMOTOVEICOLI D’EPOCA
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