Inserita in Politica il 24/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ROTARY - ALLUVIONE: LETTERA ALL´ASSESSORE REGIONALE CALECA
Preg.mo Assessore, il Rotary Club di Castellammare del Golfo Segesta Terra degli Elimi che presiedo, ha organizzato, il 26 di Ottobre scorso, presso il Teatro Apollo di Castellammare del Golfo, un interessante Convegno per ricordare e dibattere su “40 anni dopo … l’alluvione” che interessò questo ridente territorio, 40 anni fa, quasi 41, e che non pochi drammi causò, anche in termine di vittime. L’occasione è stata propizia, altresì, per presentare il video reportage storico di Riccardo Galatioto, apprezzato giornalista castellammarese, “La coda del Drago”. Con noi c’erano, per porgere il saluto, oltre a Nicola Coppola, sindaco di Castellammare del Golfo e Vito Sciortino, sindaco di Calatafimi Segesta e me, anche Giacoma Castiglione, assistente del Governatore del Rotary per l’A. R. 2014 2015. Sono seguiti, per l’occasione, gli interessanti interventi di Mario Barbara, storico e sindaco dell’epoca, Ludovico Puma, Arciprete di Alcamo, Giuseppe Laudicina, ingegnere idraulico e Presidente della Commissione Distrettuale “Acqua” del Rotary del Distretto 2110. Domenica 14 Giugno, invece, abbiamo presentato gli atti del Convegno, alla presenza di numerosissimi cittadini, di autorità e di validissimi uomini della Forestale della Regione Siciliana a cui, noi tutti, abbiamo detto grazie per l’incessante opera a tutela e a salvaguardia dei nostri boschi e del nostro territorio. La presente per evidenziarle il livello di criticità del Nostro Territorio, defraudato, a causa degli incendi, dei suoi boschi, e messo in pericolo da quantità enormi di detriti che, in caso di piogge abbondanti, potrebbero arrivare a valle ricoprendo, stavolta peggio di 40 anni fa, la nostra meravigliosa Castellammare del Golfo. L’abbandono dei terreni montani, il disboscamento, la forte espansione edilizia soprattutto negli anni ’70 e ’80, la costruzione, spesso abusiva, sui versanti a rischio, la mancata pulizia dei corsi d’acqua, la forte antropizzazione e la cementificazione di lunghi tratti dei fiumi e dei torrenti contribuiscono all’aumento dell’esposizione della popolazione castellammarese al rischio idrogeologico e ad alluvioni. Il nostro Paese ha un territorio estremamente fragile e in crescente pericolo di dissesto; secondo uno studio del Ministero dell´ambiente e della tutela del territorio e del mare, il 9,8 per cento della superficie nazionale è ad alta criticità idrogeologica e sono 6.633 i comuni interessati, pari all´81,9 per cento dei comuni italiani. In particolare, il 24,9 per cento dei comuni è interessato da aree a rischio frana, il 18,6 per cento da aree a rischio alluvione e il 38,4 per cento da aree a rischio sia di frana che di alluvione; più di 5 milioni i cittadini italiani ogni giorno vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio; un’indagine mostra che “quasi il 60% degli italiani indica frane e smottamenti come una delle prime tre emergenze ambientali del Paese”. Secondo i dati elaborati dal Cnr-Irpi, fra il 1960 e il 2012, tutte le 20 regioni italiane hanno subito eventi fatali: 541 inondazioni in 451 località di 388 Comuni, che hanno causato 1.760 vittime (762 morti, 67 dispersi, 931 feriti), e 812 frane in 747 località di 536 Comuni con 5.368 vittime (3.413 morti compresi i 1.917 dell’evento del Vajont del 1963, 14 dispersi, 1.941 feriti). Le vittime dal 1960 a oggi per frane e inondazioni sono state dunque in totale oltre 4 mila, gli sfollati e i senzatetto per le sole inondazioni superano rispettivamente i 200 mila e i 45 mila. Tali dati rendono evidente l’impellente necessità di un Piano pluriennale di prevenzione e di manutenzione del suolo e dei corsi d’acqua, finanziato dallo Stato e cofinanziato dalle Regioni e dagli enti locali, da attuarsi da parte degli enti periferici e territoriali competenti per legge. Risulta evidente che si tratta di un’emergenza nazionale e che se non si procederà al più presto ad effettuare un vasto piano di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, sarà sempre più difficile ed insostenibile fare fronte agli interventi di risarcimento e di ricostruzione delle opere distrutte o danneggiate a seguito di danni provocati dalle alluvioni. La ripresa economica di cui abbisogna il Paese è continuamente rallentata e minacciata dall’aumento della fragilità del territorio, dal susseguirsi di drammi umani e danni alle cose; ma sono gli stessi finanziamenti per la prevenzione e per la manutenzione del territorio che possono diventare un volano per l’accelerazione della ripresa economica e per lo sviluppo del Paese, creando indotto e occupazione. Per raggiungere risultati concreti serve la sinergia tra amministrazioni centrali, regionale e locali per il finanziamento degli interventi. Per queste ragioni la invito ad assumere le opportune iniziative affinché uno degli obiettivi prioritari e fondamentali dei prossimi mesi diventi una più incisiva politica a favore di interventi necessari per la prevenzione dei dissesti, la manutenzione del territorio e dei corsi d’acqua e il contrasto del dissesto idrogeologico. Castellammare del Golfo, ormai vocata al Turismo, non può vivere la paura di una nuova drammatica, stavolta più pericolosa, alluvione. La preghiamo di una risposta, veloce, tempestiva, adeguata. Le siamo grati per quanto farà, ancor di più se ci ascolterà velocemente.
Clelia Anania Presidente Rotary club Castellammare del Golfo Segesta Terre degli Elimi Anno Rotariano 2014/2015
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