Inserita in Un caffè con... il 24/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
ISIDOROS KARDERINIS E LA EURO-GRECIA
La Grecia sulla lama del coltello (già pubblicato su THE ECONOMY JOURNAL - SPAGNA)
Sono passati esattamente cinque anni da quando la Grecia ha aderito al meccanismo europeo di sostegno in stretta collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale (FMI). In quel periodo di tempo gli altri fondamentali e critici dati economici del Paese erano i seguenti: il PIL ammontava a 222,151 mld alla fine del 2010. Il debito pubblico era al 148,3% in rapporto al PIL. La disoccupazione si trovava al 12,5%. La percentuale di Greci che vivevano sotto la soglia della povertà (reddito inferiore al 60% del reddito nazionale intermedio disponibile) raggiungeva il 27,6%. La politica di pura austerità applicata al Paese su ordine dei creditori internazionali durante tutti questi anni ha aggravato ulteriormente la realtà economica e sociale. Così, il PIL oggi è ridotto a 186,54 mld. Il debito pubblico è schizzato al 176% in rapporto al PIL. La disoccupazione ha raggiunto straordinariamente il 26%, colpendo principalmente i giovani, molti dei quali costituiscono brillanti risorse scientifiche, con la conseguenza di spingerli ad emigrare allŽestero. Questa grave mancanza di talenti potrebbe aiutare il Paese in questo contesto critico. La percentuale di Greci che vivono sotto la soglia di povertà è 34,6% o 3.795.100 persone. In base allŽesposizione dei suddetti elementi si rende conto chiunque che il programma di consolidamento fiscale in un paese che si trovava già in recessione prima del 2010 ha fallito completamente e non sarebbe assolutamente razionale, economicamente e socialmente, continuarne lŽapplicazione. Tale politica fiscale di contrazione e le misure di austerità danno forma alla spirale particolarmente letale di debito-recessione-austerità, escludendo ogni prospettiva di sviluppo. In tal modo, lŽinsistenza che si osserva nella ferma continuazione dellŽapplicazione del programma di estrema austerità da parte dei prestatori avrà veramente risultati tragici per il Paese. Condurrà alla totale catastrofe economica, la quale non potrà essere sanata per decenni, e certamente ad una crisi umanitaria di incredibili dimensioni per gli standard dellŽEuropa post-bellica. I cittadini senzatetto e immiseriti che già si vedono per le strade di Atene si moltiplicheranno rapidamente. I suicidi dovuti della disperazione e dello sconforto che causa lŽimpossibilità di sopravvivenza continueranno il loro percorso di aumento frenetico. Gli svenimenti dei bambini nelle scuole dovuti alla mancanza di nutrimento sufficiente diventeranno parte inseparabile della quotidianità. La domanda, dunque, che si pone con decisione in questo periodo di tempo è che cosa deve succedere affinché la Grecia possa uscire dal tunnel scurissimo della profonda crisi economica e tornare sul viale luminoso dello sviluppo e del progresso. In primis, il debito che porta sulle sue spalle lŽeconomia ellenica è enorme e difficile da sopportare e non traspare alcuna possibilità di una sua estinzione. Quindi deve essere cancellata la parte più grande del valore nominale del debito affinché il peso del debito del Paese venga limitato sotto al 100% e diventi sostenibile con una simultanea tecnica che non rechi danno agli altri popoli dŽEuropa. LŽestinzione del restante debito dovrà essere collegata a «clausole di sviluppo», cosicché si serva dello sviluppo e non dellŽeventuale surplus di bilancio. Secondo, è richiesta la riorganizzazione produttiva del Paese con le seguenti leve principali: a) il bilanciamento delle transazioni correnti tramite il cambio della mescolanza dei prodotti realizzati nel Paese, rafforzando di conseguenza i margini dellŽorientamento allŽesportazione di molti settori dellŽeconomia ellenica. b) lŽindustrializzazione con la messa in atto di una compiuta politica industriale di ampio respiro e lo sviluppo della ricerca locale e della produzione di unŽampia gamma di prodotti di alto valore aggiunto. Il settore della trasformazione è particolarmente decisivo in quanto è impossibile per un paese pensare di poter avanzare nella catena del valore nella divisione del lavoro mondiale senza creare la necessaria base manifatturiera che comprende innanzitutto la realizzazione di prodotti industriali finali. c) il conferimento di particolare importanza al turismo, per cui la Grecia ha a disposizione un forte vantaggio comparato, ma anche alla marina mercantile -la Grecia ha la più grande flotta mercantile al mondo- e ovviamente allŽagricoltura per la copertura di beni sociali fondamentali e d) lo sfruttamento efficiente delle materie prime -come la bauxite da cui si produce lŽalluminio- e di probabili grandi giacimenti di petrolio, tanto nel Mar Egeo quanto nel Mar Ionio. Terzo, è necessaria lŽedificazione di uno Stato moderno, efficiente e razionale che lavori con onestà e senza interporre innumerevoli ostacoli burocratici allo sviluppo dellŽattività imprenditoriale e che combatta efficacemente lŽIdra di Lerna della corruzione e dellŽevasione fiscale, cosicché vengano rimosse le molteplici conseguenze negative a livello economico, sociale e politico che causa e che venga resa giustizia fiscale. Le conseguenze economiche hanno a che fare da un lato con i danni delle finanze dello Stato e dallŽaltro con gli effetti sfavorevoli nel settore pubblico dellŽeconomia. Quando si consolida la percezione che solo con il guadagno illecito delle persone che ricoprono posti dŽimportanza nodale nellŽamministrazione pubblica è possibile raggiungere il risultato perseguito, si scoraggiano gli investimenti, si altera la sana concorrenza e si condannano al declino le imprese che si rifiutano di partecipare a questo tipo di transazioni illegali e immorali. Le conseguenze sociali e politiche della corruzione sono, inoltre, eccezionalmente serie. La corruzione crea nei cittadini malcontento, delusione e un intenso sentimento di crollo dei valori. Si consolida la convinzione che niente funzioni correttamente e che il cittadino rispettoso della legge subisca un torto. Le istituzioni vengono sabotate e barcollano e infine si scredita lo stesso regime democratico agli occhi dei cittadini. Inoltre, lŽistituzione immediata di un sistema fiscale equo che non incoraggi e non «giustifichi» lŽevasione fiscale contribuirà decisamente allo sviluppo della coscienza fiscale dei contribuenti e quindi allŽaumento significativo delle entrate statali. Queste posizioni dovranno senza tardare oltre entrare in via di realizzazione cosicché la Grecia possa uscire dal coma della recessione ed essere guidata alla luce dellŽambìto sviluppo, lontano dalle applicate politiche di austerità selvagge e senza sbocco, che costituiscono la punta di diamante del capitalismo finanziario nel suo tentativo di estinzione del debito e di mantenimento del suo dominio in unŽepoca di intensa e generalizzata crisi capitalistica. I cittadini europei da parte loro dovranno mostrarsi solidali verso il dramma del popolo greco che è stato trasformato in tutti questi anni in un animale da laboratorio, visto che la parte decisamente maggiore del denaro che riceve in prestito il settore pubblico greco non finisce ai contribuenti greci, ma alle banche o per il pagamento di obblighi di prossima scadenza oppure per la ricapitalizzazione delle banche greche, il costo della quale pesa per grossa parte sui contribuenti. Concludendo, la Grecia non sopporta di continuare con lŽausterità, poiché è giunta ai suoi limiti più remoti, in quanto è crollato il tenore di vita ma anche la dignità del popolo greco e questo lo dovranno capire i creditori. Diversamente, lŽora dello scontro e della rottura, che può venire dal popolo greco tormentato, non tarderà.
Curriculum Vitae
ISIDOROS KARDERINIS è nato ad Atene nel 1967. È romanziere, poeta ed economista con studi post-laurea in economia turistica. I suoi articoli sono stati ripubblicati in giornali, reviste e siti in tutto il mondo. Le sue poesie sono state tradotte in francese. Ha pubblicato sette libri di poesia e due romanzi. Cinque di questi sono stati pubblicati negli USA e in Gran Bretagna.
Personal element
E-mail: skarderinis@hotmail.gr Facebook: Karderinis Isidoros
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