Inserita in Salute il 29/05/2013
da redazione
Urologi: prevenzione fattore chiave per prevenire rischi a prostata e testicoli
L´80% degli italiani over 60 anni soffre di una malattia urologica. Non solo tumore della prostata, la neoplasia maschile più diffusa per la quale si registra un boom di incidenza del 53% negli ultimi 10 anni, ma anche incontinenza urinaria, cancro del rene, disfunzione erettile. Patologie che colpiscono sempre più anche i giovani: per il tumore del testicolo, ad esempio, si è registrato un +45% negli ultimi 30 anni tra i giovani dai 16 ai 24 anni. Ma i disturbi vengono troppo spesso sottovalutati. È l´allarme lanciato dagli specialisti dell´Associazione urologi italiani (Auro), riuniti da oggi a Montecatini Terme per il 20° Congresso nazionale.
«Gli uomini italiani sono poco attenti alla loro salute, soprattutto quando il problema ha a che fare con la sfera sessuale - afferma Paolo Puppo, responsabile Urologia oncologica Istituto Humanitas di Castellanza (Varese) - Un atteggiamento ben lontano da quello delle loro compagne: in caso di disturbi sessuali una donna impiega 2 settimane a chiedere una consulenza, un uomo ci mette 2 anni. E così il 70% degli over 50 non ha mai fatto l´esame del Psa, test principale per la diagnosi precoce del cancro alla prostata».
Una neoplasia sempre più diffusa: «La sua incidenza raggiunge la soglia del 12% e sorpassa quella del polmone, ferma al 10%», ricorda Puppo.
«È stato calcolato che un uomo nel corso della vita presenta un rischio di sviluppare un carcinoma prostatico pari a circa il 15%». La prevenzione è possibile, assicura comunque l´esperto. «Alimentazione sana e attività fisica sono gli elementi più importanti per impedire lo sviluppo, alterare il comportamento del tumore e arrestarne la progressione».
Ma anche i più giovani devono fare attenzione alla salute sessuale. «In Italia registriamo un aumento del 6% l´anno dell´incidenza di tumori del testicolo, soprattutto tra gli under 24», avverte Nicola Nicolai, Struttura complessa di urologia e responsabile Chirurgia testicolo alla Fondazione Istituto nazionale tumori di Milano.
Le cause chiamano in causa addirittura il periodo della gestazione, perchè «alimentazione, sedentarietà ed età materna sempre più elevata sono in grado di alterare equilibri ormonali responsabili della futura insorgenza della malattia».
Sotto accusa anche «l´inquinamento atmosferico, probabilmente più quello elettromagnetico». Contro questa neoplasia, diagnosi precoce e autodiagnosi possono fare la differenza.
«Ragazzi e giovani adulti dovrebbero conoscere dimensioni e aspetto dei loro testicoli - dice Nicolai - esaminandoli periodicamente senza timore. Quando si notano delle anomalie bisogna sottoporsi a una visita urologica, senza far trascorrere settimane o mesi, come purtroppo ancora succede». Anche «il ruolo dei medici è fondamentale - sottolinea Puppo - Prima di intervenire occorre definire il percorso attraverso l´interazione tra i vari specialisti, individuando il ruolo di ciascuna terapia a seconda del paziente.
Ma la ricerca ha fatto passi da gigante e costituisce una grande arma in nostro possesso. Per individuare il tumore della prostata, ad esempio, spesso la biopsia tradizionale non è sufficiente, perchè non riesce a raggiungere tutte le zone della ghiandola. A questo si sta finalmente ovviando con l´adozione di ecografi tridimensionali che simulano, ricostruiscono e registrano il percorso dell´ago all´interno della ghiandola.
Con la biopsia in 3D si ha quindi finalmente un controllo di qualità del prelievo e la ragionevole certezza di aver effettuato una valida mappatura (mappaggio) della prostata». Anche la diagnostica per immagini è in grado di ´vederè il tumore della prostata. «La Risonanza magnetica ha un´elevata sensibilità per il carcinoma prostatico - conclude Puppo - Peccato che sia praticamente impossibile eseguire una biopsia transrettale sotto Rm. Fortunatamente sono stati di recente introdotti software cd di ´fusione elasticà, che sono in grado di trasferire le informazioni della Rm sull´immagine ecografica tridimensionale.
È nata così la ´fusion biopsy´ o biopsia con fusione, che già nelle prime serie si è dimostrata in grado di aumentare significativamente sino a raddoppiare l´accuratezza diagnostica. Verrà quindi ridotto il numero delle biopsie inutili e verrà fornito al clinico un inquadramento migliore, che consentirà di sbagliare sempre meno nell´attribuire una categoria di rischio al tumore prostatico».
|
|
|
|
|
|
|