Inserita in Politica il 03/06/2015
da REDAZIONE REGIONALE
Delimitazioni del demanio marittimo costiero siciliano. Legambiente: scandalose le perdite di tempo della Regione e dei suoi Uffici periferici
Dopo anni di diffide perché si provvedesse alla delimitazione della spiaggia di Torrazza nel comune di Petrosino, l’assessorato regionale Territorio e ambiente, ha finalmente dato le direttive agli uffici periferici del Demanio marittimo per avviare i procedimenti di delimitazione del demanio in tutto il territorio siciliano. L’ufficio di Trapani ha, quindi, convocato i membri della commissione che si è riunita tre mesi fa al Comune di Petrosino. Legambiente Sicilia ha partecipato come soggetto esterno. Affidati i compiti al Genio civile per i rilievi topografici e al Comune per le visure catastali per individuare i proprietari frontisti confinanti con il demanio. Trascorso un mese da quella riunione, nulla era stato fatto: né misurazioni nè visure. Legambiente si è, quindi, resa parte attiva, semplicemente scaricando telematicamente le visure catastali. L’associazione, ha, inoltre, suggerito, vista l’indisponibilità non motivata del Genio civile, di chiedere all’Istituto per geometri di Petrosino di effettuare le misurazione con la duplice finalità di consentire agli studenti di partecipare ad un’esperienza formativa ed educativa, ed alle casse comunali di risparmiare l’onorario del professionista esterno che il Comune avrebbe dovuto nominare. L’Istituto ha prima accettato e poi rifiutato l’incarico perché giudicato, in corso d’opera, eccessivamente gravoso per la scuola. Il procedimento allo stato è, dunque, fermo in attesa che il Comune nomini un professionista esterno per il compimento delle operazioni. “In attesa che ciò avvenga, pensiamo che sia doveroso informare l’opinione pubblica del fatto, a dir poco scandaloso, che - dichiarano Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia, e Letizia Pipitone, presidente del circolo Marsala-Petrosino - la Regione Siciliana, nota alle cronache per lo sperpero di denaro pubblico, non dispone di uno strumento di misurazione il cui costo si aggira intorno al migliaio di euro. Questo strumento consentirebbe ai numerosi ingegneri impiegati nei vari uffici periferici del Demanio marittimo di compiere le operazioni peritali senza gravare ulteriormente sui contribuenti. E’ altresì scandaloso che gli stessi uffici non dispongano di accesso ad internet attraverso cui effettuare telematicamente e gratuitamente le visure catastali presso l’agenzia del territorio. E’ ora che la Regione si doti, finalmente, di questo strumento di misurazione per effettuare i rilievi topografici al fine di provvedere alla delimitazione del demanio marittimo dell’intera costa. E’ bene, infatti, ricordare che oltre alla spiaggia di Torrazza, beni paesaggistici ben più importanti, candidati a diventare patrimonio dell’Unesco, quali la Scala dei Turchi, sono oggi, per effetto dell’erosione costiera, proprietà privata anziché demaniale”.
3 giugno 2015
L’ufficio stampa Teresa Campagna
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